Contro l’Italia degli incidenti arriva l’omicidio stradale

Contro l’Italia degli incidenti arriva l’omicidio stradale

L’Omicidio stradale

Il nuovo reato di cui il ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture Corrado Passera ha annunciato la possibile istituzione, si configurerebbe in caso di omicidio mentre ci si trova alla guida con un tasso alcolemico superiore all’1,5% o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Le pene previste andrebbero da 8 a 18 anni. Prevista anche la previsione di arresto in flagranza e la sanzione amministrativa accessoria di revoca della patente, che si somma all’impossibilità di conseguirne in qualsiasi tempo un’altra e al divieto di circolare sul territorio nazionale con patente presa all’estero. L’omicidio stradale ricorrerebbe anche per i pirati della strada, quando cioè i conducenti non rispettino l’obbligo di fermarsi e di prestare soccorso alle persone ferite. 

L’analisi Istat sugli incidenti in Italia:

Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane

Nel 2010 (ultimo anno di cui siano pubblicate le rilevazioni statistiche) sulle strade urbane si sono verificati 160.049 incidenti (75,7% del totale), che hanno causato 218.383 feriti (pari al 72,1% del totale) e 1.759 morti (pari al 43% del totale). Sulle autostrade si sono verificati 12.079 incidenti (pari al 5,7% del totale) con 20.667 feriti (6,8% del totale) e 376 decessi (9,2% del totale). Sulle altre strade extraurbane, ad esclusione delle autostrade, comprensive delle strade statali, provinciali, comunali extraurbane e regionali, si sono verificati 39.276 incidenti, che hanno causato 63.685 feriti e 1.955 morti, rispettivamente il 18,6%, 21% e 47,8%.
L’indice di mortalità mostra che gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse le autostrade), dove si registrano 5 decessi ogni 100 incidenti. Gli incidenti sulle strade urbane sono meno gravi, con 1,1 morti ogni 100 incidenti. Sulle autostrade l’indice di mortalità è pari a 3,1. Per quanto riguarda il tipo di strada, il valore massimo si registra per le strade a una carreggiata e a doppio senso (5,4 morti per 100 incidenti).

Luglio è il mese più a rischio per incidenti mortali

Nel 2010 il maggior numero di incidenti si è verificato a luglio (21.272 in valore assoluto). Luglio è anche il mese con la media giornaliera più alta (686). Anche per quanto riguarda il numero di morti, luglio è il mese in cui il valore risulta massimo: 450 in termini assoluti e 15 in media giornaliera. L’indice di mortalità risulta, invece, più elevato in corrispondenza del mese di agosto (2,3 morti ogni 100 incidenti), livello connesso al maggior tasso di utilizzo dei veicoli in occasione degli esodi estivi e della maggiore circolazione sulle autostrade.

È la domenica il giorno in cui si muore di più sulle strade

Il giovedì e il venerdì sono i giorni della settimana in cui si concentrano il maggior numero di incidenti (31.927 e 33.570 pari a 15,1% e 15,9% del totale) e di feriti (43.765 e 46.677 pari a 14,5 e 15,4% del totale), mentre il sabato presenta la frequenza più elevata per i decessi (702, pari al 17,2% del totale). L’indice di mortalità presenta il valore massimo (3,1 morti ogni 100 incidenti) la domenica, seguita dal sabato (2,4%). L’indice di mortalità scende all’1,6% il martedì e giovedì e raggiunge valori compresi tra 1,7 e 1,8% nei restanti giorni.

Il picco di incidenti è intorno alle 18

Per quanto riguarda la distribuzione di incidenti, morti e feriti durante l’arco della giornata, si confermano gli andamenti già manifestati nel 2009: un primo picco si riscontra tra le 8 e le 9 del mattino, fascia oraria nella quale si effettuano gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola; un secondo picco si osserva tra le 12 e le 13 in corrispondenza dei tragitti scuola-casa e in relazione alla mobilità di alcune categorie di lavoratori (professionisti, commercianti, ecc.) che usufruiscono dell’orario non continuato. La punta massima di incidentalità si registra, però, intorno alle ore 18, quando si cumulano gli effetti dell’aumento della circolazione dovuto agli spostamenti dal luogo del lavoro verso l’abitazione e di altri fattori quali l’accumulo di stress da lavoro e la difficoltà di percezione visiva dovuta alla riduzione della luce naturale non ancora sostituita da quella artificiale.
L’indice di mortalità si mantiene superiore alla media giornaliera (1,9 decessi ogni 100 incidenti) per tutto l’arco di tempo che va dalle 20 alle 7 del mattino, raggiungendo il valore massimo intorno alle ore 4 di notte (5,7 decessi ogni 100 incidenti). In particolare, tra le 22 e le 6, arco di tempo convenzionalmente identificato con la fascia notturna, l’indice di mortalità assume i valori più elevati, compresi tra 2,3 e 5,7 decessi ogni 100 incidenti.

Il maggior numero di incidenti notturni avviene di venerdì e sabato notte

Nel 2010, nella fascia oraria compresa tra le 22 e le 6, convenzionalmente considerata per individuare la fascia notturna, si sono verificati 27.310 incidenti stradali (12,9% del totale), che hanno causato il decesso di 999 persone (24,4% del totale dei morti) e il ferimento di altre 44.573 (14,7% del totale dei feriti). Gli incidenti del venerdì e sabato notte rappresentano il 42,6% del totale degli incidenti notturni; analogamente, i morti e i feriti del venerdì e sabato notte sono, rispettivamente, il 45,4% e il 45,3% del totale dei morti e feriti nelle ore notturne. Tali percentuali risultano analoghe, se analizzate separatamente, per le strade urbane ed extraurbane. L’indice di mortalità degli incidenti notturni è mediamente pari a 3,7 decessi ogni 100 incidenti, contro il valore di 1,9 decessi ogni 100 incidenti nel complesso. Per il 2010, l’indice di mortalità durante la notte e per giorno della settimana presenta il valore massimo in corrispondenza del mercoledì e del venerdì notte, 4,0 decessi ogni 100 incidenti. Considerando le diverse categorie di strada si evidenzia come siano le strade extraurbane (comprese le autostrade e raccordi) a far registrare livelli più elevati degli indici di mortalità durante la notte: in particolare, si osserva il valore massimo il venerdì notte (8,2 morti per 100 incidenti). Per le strade urbane i livelli dell’indice di mortalità sono più contenuti, assumendo valori simili durante tutti i giorni della settimana.

Leggi anche:

Infografica – Le vittime della strada in Italia e in Europa

Uccise 8 ciclisti, per i giudici 8 anni di galera possono bastare

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter