- Simbolo della Milano proiettata verso lo sviluppo e la crescita economica, la Torre Velasca esprime tutta la forza e il Razionalismo italiano durante gli anni della ricostruzione del dopoguerra. Fu eretta dopo un lungo studio per adattare gli angusti spazi della piazza che la ospita. Espressione di questo progetto è anche lo stile architettonico, definito “neoliberty”: da una parte richiamava i palazzi dell’Ottocento, dall’altra puntava allo slancio verso l’economia del decennio successivo. Un progetto tutto italiano che segue non solo le istanze estetiche del “boom economico”, ma anche quelle di un rapporto armonico con l’assetto urbano della città, svettando insieme al Duomo e al Castello Sforzesco, del quale richiama lo stile nella scelta dei colori e dei materiali.
- Il progetto originario avrebbe puntato a una struttura con telaio in acciaio (riprendendo la cultura nord-americana del grattacielo), ma la scelta definitiva di costruzione fu per una struttura più “tradizionale” in cemento armato, più adatta al contesto metropolitano milanese di quegli anni. Uno studio preliminare, commissionato presso una società newyorkese, stabilì che il progetto sarebbe stato irrealizzabile in acciaio data la situazione tecnologica dell’industria siderurgica italiana. La Torre Velasca è uno dei luoghi del film Il vedovo di Dino Risi, con la coppia Alberto Sordi- Franca Valeri. Per la sua forma particolarissima, fu subito ribattezzata dai milanesi “il grattacielo con le bretelle”. La Torre Velasca è stata progettata e costruita tra il 1956 e il 1958 dal gruppo di architetti: B.B.P.R. (Banfi, Barbiano di Belgiojoso, Peressutti, Rogers). La forma della Torre Velasca è veramente inusuale, i piani inferiori occupano meno spazio dei piani superiori facendo assumere all’edificio la forma di fungo; essenzialmente gli architetti volevano farla assomigliare ai torrioni medievali integrandola perfettamente con gli edifici del centro storico milanese. I primi diciotto piani (altezza m 106) ospitano negozi e uffici. Gli altri, fino al ventiseiesimo, sono occupati da appartamenti, realizzati su una superficie più ampia rispetto ai piani precedenti, in maniera tale da conferire alla Torre la classica forma “a fungo”. Gli appartamenti sono, in totale, 800.
- Progettata e costruita tra il 1956 e il 1958 dalla Società Generale Immobiliare, sorge in un’area che ha inglobato tutta la zona del Postlaghetto, distrutta dai bombardamenti angloamericani nel 1943 e svetta nel panorama cittadino, del quale è divenuta uno dei simboli più noti.
(dal sito del Comune di Milano dedicato al turismo, turismo.milano.it)
2 Aprile 2012