Corrono e twittano. Sprintano e cinguettano con puntualità quasi ossessiva. Al Giro i nuovi social network la fanno da padrone. Chi ha più «fallower», chi ha più seguaci conta di più. E nonostante lo strumento sia relativamente giovane, tra i più seguiti c’è quello che meno ti aspetti: Ivan Basso, il varesino vincitore di due Giri d’Italia (2006/2010), che sta lottando per ottenere un fantastico tris.
Il varesino non è più giovanissimo (35 anni a novembre) e soprattutto per molti comunicatori è poco cool e per nulla glamour. Nessun orecchino e pochi tattoo. Troppo banale per fare presa con il pubblico, dicono. Eppure, alla faccia di questi liberi pensatori della comunicazione e del marketing, nella specialissima classifica fatta di “follower” tra gli italiani stravince a mani basse con i suoi 131.930 seguaci, e si difende egregiamente anche a livello mondiale, non solo nel ciclismo, ma con tutti gli sportivi del mondo.
In Italia non c’è partita. Se confrontiamo Basso con Filippo Pozzato, belloccio e piacione, polemico e dall’animo ribelle, la partita non esiste neppure, visto che il veneto residente a Montecarlo si ferma a 11.320 follower. E il nostro Basso fa la sua bella figura anche con gli altri assi di altri sport. Eccezion fatta per Valentino Rossi e Novak Djokovic, che di seguaci ne hanno quasi un milione, il genio del tennis Roger Federer si ferma a 45.853 follower; Koby Briant ne ha 70.812; Lionel Messi solo 302.917, così come Alessandro Del Piero che si ferma a 213.776, mentre Fernando Alonso ne vanta ben 545.598.
Tornando al Giro d’Italia, Ivan Basso perde il confronto solo con il baronetto campione del mondo Mark Cavendish, che di seguaci ne ha 293.524. Tutti gli altri dietro, staccatissimi: Michele Scarponi a 4.046; Alessandro Ballan a 7.677; Giovanni Visconti a 5.669; Arnaud Demare a 2.968; Damiano Cunego a 5.084; Dario Cataldo a 1.709; mentre la ex giovane maglia rosa Tayler Phinney è salito a 54.380 follower, raddoppiando di fatto i seguaci in due settimane. L’attale maglia rosa, invece, il catalano Joaquin Rodriguez ha iniziato a cinguettare poco prima del Giro. Pochi tweet (577), e per il momento 403 seguaci. Ben diverso il numero del canadese Ryder Hesjedal, ex maglia rosa, che vanta 31.789 follower.
Tra i corridori extra Giro, Alberto Contador (fermo ai box per squalifica, ndr) lotta a testa alta con il connazionale Alonso: per il fuoriclasse di Pinto la bellezza di 449.933 follower. Lo svizzero Fabian Cancellara ne ha 145.293, l’ultimo vincitore del Tour de France, l’australiano Cadel Evans 143,291, mentre lo spagnolo Alejandro Valverde 17.003.
Niente a che vedere con i quasi tre milioni e mezzo di seguaci che può vantare il texano sette volte vincitore del Tour, Lance Armstrong. Lui, quando gli va, ancora oggi dà appuntamento agli appassionati in un punto preciso del mondo, per una pedalata di gruppo, e ai suoi richiami rispondono sempre in maniera massiccia. Non è neppure un mistero che Armstrong stia pensando seriamente di scendere in politica (il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, conta 15.687.038 seguaci). Sono in molti a scommettere che al Re del Tour la poltrona di Governatore del Texas faccia parecchio gola e Lance: grazie alle sue grandi doti di comunicatore le possibilità di successo sono molte.
*Direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb.it