É subdolo e letale, il sensazionalismo ai tempi di Facebook. Basta una foto interpretata in modo furbo e parziale ed ecco che – in un tempo rapido, rapidissimo – l’idea del singolo si trasforma in fatto, che il fatto diventa notizia e che la notizia plasma la conoscenza condivisa. L’ultimo esempio di questo processo di mistificazione della realtà made in social network sta avvenendo in questi giorni, attraverso una fotografia che è diventata, nel giro di poche ore, un pericoloso strumento di disinformazione.
L’immagine in questione – che potete vedere sopra o a questo link – raffigura la testa del corteo del movimento Blockupy che ha sfilato sabato scorso 19 maggio per le vie di Francoforte, in Germania. I manifestanti, ad un anno dalla nascita del movimento 15-M degli indignados, hanno protestato contro «il regime delle banche» nel centro della città in cui ha sede la Banca Centrale Europea. Una protesta quasi totalmente pacifica, in cui sono stati registrati solo pochi scontri e di lievissima entità. Nell’immagine si vedono, davanti ai manifestanti, circa quaranta poliziotti tedeschi, mentre scortano gli indignati lungo le vie della città.
Quando la foto si è tramutata in notizia? Quando qualcuno ha deciso di diffonderla su Facebook, accompagnandola da una didascalia decisamente fuorviante: «La polizia tedesca si toglie i caschi e marcia insieme ai manifestanti, sgombrando loro la strada. Non vedrete mai quest’immagine sulla Cnn!». La foto, al primo impatto, può effettivamente trarre in inganno: i poliziotti sembrano sorridenti, “compiacenti”, non indossano i caschi e paiono marciare uniti al corteo che li segue. Sarà forse per questo “effetto ottico” che, in poche ore, l’immagine è stata ripresa da decine di blog e di pagine Facebook diverse (internazionali e italiane) e che, a suon di migliaia di condivisioni, si è diffusa in breve tempo in tutto il mondo.
La bufala, però, è evidente ai ben informati: come riportano tutte le cronache dell’evento, e come ha confermato anche il nostro inviato alla manifestazione Fabrizio Goria, non c’è stato nessun segno, né sottile né evidente, di appoggio della protesta da parte dei poliziotti in servizio. Risulta chiaro dall’immagine che tra gli agenti e l’inizio del corteo ci sia uno spazio vuoto di diversi metri e questo non conferma le teorie che vedrebbero i poliziotti «mischiarsi» con i manifestanti, come alcuni blog hanno riportato. Inoltre, nei giorni precedenti al corteo, Francoforte ha visto la polizia fronteggiare duramente i manifestanti che cercavano di occupare le zone centrali della città tedesca. Non ci sono state dunque nessuna solidarietà, nessun appoggio e nessuna «clamorosa insubordinazione».
Abbiamo chiesto conferma anche a Michael Probst, il fotografo dell’Associated Press autore dello scatto in questione. «Dal momento che nessuno sapeva se la manifestazione sarebbe stata pacifica oppure no, in città erano stati dispiegati moltissimi agenti», racconta il fotoreporter a Linkiesta.it. «Alcuni agenti erano in testa al corteo mentre altri, in assetto antisommossa, stavano leggermente in disparte. Come sempre accade in Germania, i poliziotti si sono mostrati senza i caschi: li indossano solo in caso di necessità. In questo caso, visto che la manifestazione è stata pacifica fino alla fine, i poliziotti sono rimasti per tutto il tempo a volto scoperto», ha spiegato Probst, demolendo la teoria “rivoluzionaria”. «Dicono che i poliziotti stessero liberando la strada per i manifestanti? Assolutamente no, li stavano scortando lungo il percorso ufficiale della manifestazione, attraverso alcune vie chiuse al traffico in precedenza».
Del resto, la didascalia originale di Associated Press non lasciava spazio a dubbi: «German police officers escort an anti capitalism protest march with some 20,000 people in Frankfurt, Germany, Saturday, May 19, 2012», si legge. «Protesters peacefully filled the city center of continental Europe’s biggest financial hub in their protest against the dominance of banks and what they perceive to be untamed capitalism, Frankfurt police spokesman Ruediger Regis said». I poliziotti sorridono, «come tutti sorridiamo a dei colleghi simpatici durante un bel giorno di sole», aggiunge Probst. «Ma stavano solo facendo il loro lavoro».
Nel frattempo, il gruppo che ha organizzato la manifestazione, European Resistance, ha voluto fare chiarezza: «Nell’intento di correggere alcuni rumours diffusi su Facebook, ci teniamo a sottolineare una cosa: la polizia non si è mai unita a noi, né ha mostrato in alcun modo solidarietà nei confronti dei manifestanti del movimento Blockupy». Il comunicato, diffuso questa mattina, è rimasto però oscurato dalle valanghe di “mi piace” e condivisioni ricevute dalla foto di Probst, con qualcuno che addirittura ha descritto l’immagine come la testimonianza di un «primo passo verso la rivoluzione». A quanto pare, il sensazionalismo ai tempi di Facebook – e le sue conseguenze – non solo si diffondono con estrema facilità: sono anche terribilmente difficili da arrestare.