Ci sono le riunioni segrete nelle stanze del nuovo palazzo di regione Lombardia, insieme con il sottosegretario Paolo Alli e i suoi fedelissimi memores domini. Poi i tweet e i comunicati stampa più che mai criptici («Tra poco uscirà il mio libro, ma non in libreria..»). E infine c’è un’agenda fitta di impegni, tra future conferenze stampa e nuove iniziative per l’estate, ma tutto rimane rigorosamente top secret. Cosa sta tramando il governatore Roberto Formigoni?
Dopo aver incassato la fiducia in consiglio regionale, il Celeste sta cercando di trovare una strada per tornare protagonista sulla scena politica. «Sarò ancora protagonista» avrebbe confidato ai suoi. Concetto ribadito pure durante l’intervento nell’aula consigliare di via Fabio Filzi: «Sono più forte non solo di un bufalo, ma di un’intera mandria».
Nelle scorse settimane era circolata l’indiscrezione che volesse lanciare un nuovo partito. Poi però la storia fu snobbata da tutti e poi smentita dallo stesso Formigoni, quando lo associarono al sindaco di Milano Giuliano Pisapia e al presidente del Pd in Emilia Romagna Vasco Errani. Ma la pentola formigoniana continua a ribollire. Mentre dalla procura di Milano si attendono novità sulle indagine sulla sanità lombarda, tra vacanze pagate dal faccendiere Piero Daccò e nuovi scandali.
Tra le fila dell’opposizione, ad esempio, sono certi che prima o poi salterà fuori l’avviso di garanzia. Fino a questo momento, però, nulla si è mosso. Anzi, la figura del capogruppo del Pd Luca Gaffuri, primo firmatario della mozione di sfiducia e in vacanza in Grecia, ha rafforzato tutta la maggioranza di centrodestra: la stampa di vicina al Pdl sta preparando i fuochi d’artificio. Restano i dubbi della Lega Nord di Roberto Maroni. Ma i barbari sognanti sono impegnati in vista del congresso del 30 maggio e al momento, di mollare il Pirellone non ne hanno voglia: non vogliono rischiare.
Incassata la fiducia, il Celeste vuole quindi provare a riconquistare un elettorato che ormai l’ha sfiduciato in lungo e in largo. A dirlo sono le rilevazioni di Datamonitor sui governatori che lo danno ormai in caduta libera nel consenso, indietro persino rispetto a Renata Polverini (Lazio) e Raffaele Lombardo (Sicilia). Ma di questo non sembra interessato. Nelle prossime settimane ci sarà il lancio del nuovo libro. Il contenuto è sconosciuto, ma secondo chi lo ha seguito in questi ultimi tempi dovrebbe essere un manifesto politico in vista delle elezioni politiche del 2013.
L’idea è sempre quella di un centro moderato, nello stile del Ppe europeo, capace di dialogare con tutti gli schieramenti politici. Da ritrovare, oltre al dialogo con intere fette del centrodestra tra cui lo stesso Silvio Berlusconi, è soprattutto il contatto con gli ambienti cattolici. Per questo motivo, Formigoni vorrebbe partecipare alla nuova edizione di Todi, il raduno cattolico tra cardinali e politici che l’anno scorso tracciò la strada del nuovo governo Monti. Poi ci sarà pure il Meeting di Rimini, dove però non si sa quanto spazio potrà ritagliarsi.
In questi giorni, sui quotidiani escono iniziative qua e là del Celeste. L’ultima l’ha pubblicata Libero giovedì. Il governatore lombardo sarebbe pronto a coniare la sua moneta. A quanto, pare, però, l’idea sarebbe della Lega Nord e del vicepresidente Andrea Gibelli, mentre tra le fila pidielline sanno poco o nulla. Eppure, il quotidiano di Maurizio Belpietro ha pubblicato in prima pagina la foto del presidente. Nuove tecniche di comunicazione? Misteri?
«Non sanno che pesci pigliare», dice un attento conoscitore della politica milanese, contattato negli ultimi tempi per contribuire pure lui al rilancio della «gioiosa macchina da guerra di Formigoni». Del resto, la politica meneghina è in grande fermento. Luca Cordero di Monzemolo continua a muoversi nel capoluogo lombardo, coinvolgendo professionisti della Bocconi e provando a ripristinare il contatto con il filosofo Massimo Cacciari e il movimento Verso Nord. C’è pure Giulio Tremonti, che continua a filare con le vecchie leve socialiste di Rino Formica.
Non è chiaro il ruolo che vorrà ritagliarsi Formigoni nel futuro. Nel 2005 promise di «sparigliare le carte», ma alla fine non è cambiato quasi nulla. E sono in tanti ormai a dirlo fuori dai denti: «E’ cotto, il suo periodo è finito». Ma il Celeste ci vuole credere ancora. Del resto, dovesse andare male gli rimarrà comunque la sua pagina internet e il suo ormai famoso «Forcaffè».