One Direction, la boy band che fa impazzire le teenager di mezzo mondo

One Direction, la boy band che fa impazzire le teenager di mezzo mondo

Segni distintivi: giacche, cardigan, pantaloni stretti, capelli perfetti, tratti teen (ma niente acne, per carità), voci calibrate al punto giusto, sorriso stampato in faccia, un conto in banca da diversi milioni di sterline, qualche hashtag di troppo su Twitter. Ed un disco, “Up all night”, del 2011, al primo posto nelle classifiche di sedici nazioni. Contemporaneamente. Gli One Direction, per chi ancora non ne avesse sentito parlare, sono il nuovo fenomeno della musica pop mondiale.

“Nuovo” per modo di dire: dopo Backstreet Boys, Boyzone, N’Sync, Westlife, Take That e New Kids On The Block, siamo di nuovo al cospetto di una boyband. Sono cinque, sono giovani – il più piccolo, Harry, ha diciotto anni, il più grande, Louis, quasi ventuno – ed hanno il merito indiscusso di aver rivitalizzato un movimento musicale in grossa crisi, almeno dal momento in cui i Blue (qualcuno se li ricorda ancora?) sono scomparsi dalle scene, nel 2005, dopo un paio di album vendutissimi, ed i “disneyiani” Jonas Brothers hanno scelto di intraprendere carriere musicali separate.

Provenienti da due nazioni diverse, Irlanda ed Inghilterra, gli One Direction (per i fan, semplicemente “1D”) condividono la stessa madrina, Nicole Scherzinger, frontwoman delle Pussycat Dolls ed ex giudice di X-Factor. Fu proprio la mora cantante, compagna di Lewis Hamilton, a contribuire in maniera decisiva alla nascita della band. Mentre i ragazzi arrancavano nelle selezioni del programma inglese – erano tutti stati bocciati nella categoria “Ragazzi”, in cui concorrevano separatamente – Scherzinger suggerì che Niall, Zayn, Harry, Liam e Louis venissero accorpati in un’unica band. Fu così che cinque storie distinte vennero convogliate in un’unica direzione: One Direction, appunto.

Come capita spesso ai partecipanti di X-Factor, anche gli One Direction sono perdenti di successo. Classificatisi solo terzi nella settima serie dello show inglese, i cinque, appena usciti dalla trasmissione, o forse con un piede ancora dentro agli studi dell’Itv, sono stati contattati dalla londinese Syco Records (gestita da Simon Cowell, discografico e fondatore del talent show) che li ha accolti sotto la sua ala protettiva staccando un assegno da due milioni di sterline. Nell’accordo si è inserita anche la Columbia Records, responsabile per il mercato americano, e dopo poche settimane sono iniziati i lavori per il primo album della band.

Il risultato è stato appunto “Up All Night”, che ha venduto, considerando anche i vari singoli pubblicati (“What makes you beautiful” su tutti), oltre dodici milioni di copie nel mondo. Gli One Direction hanno debuttato – prima band esordiente in assoluto a riuscirci – al primo posto della classifica di Billboard. Ma i dati di vendita non rendono giusta alla “mania” che questi ragazzini hanno diffuso nel mondo: nella loro prima esibizione americana, a Boston lo scorso marzo, gli 1D hanno raccolto oltre cinquemila fan, ansiosi e disposti a tutto pur di tornare a casa con una foto con i loro nuovi idoli. Vedendoli dal vivo sembra di essere tornati ai tempi dei Take That, quando le ragazzine svenivano alle prime note di Back For Good.

E la musica? Beh, la musica è esattamente quello che ci si aspetta da una boyband. Suono ben levigato, cambi di tempo danzerecci, ritornelli catchy, qualche venatura più rock ed un mood british solo fino ad un certo punto. Ovviamente, non è farina del loro sacco, se non in piccolissima parte: le canzoni “Up all night” portano ventisei firme diverse, un record. Nel disco, i cinque si alternano alla voce nella migliore tradizione Backstreet Boys e manca un vero leader. I fan non sembrano preoccupati, anzi, preferiscono chiedersi chi sia il più dotato esteticamente, più che vocalmente.

Qui la gara è tutta tra Niall (il biondino alla Nick Carter, e chi ha orecchie per intendere…), e Zayn, definito amorevolmente “il truzzone”. Ma le vere Directioners – età media molto bassa, dai 10 ai 19 anni – sono inaspettatamente integraliste, e affermano di “amarli tutti allo stesso modo”: le ampie fotogallery dedicate agli addominali più o meno scolpiti dei cinque lo testimoniano. Un fenomeno pop che ha contagiato anche Twitter, dove sempre più spesso gli hashtag a loro dedicati salgono tra i Top Trends e che, negli ultimi mesi, sta invadendo le strade delle nostre città. Guardate che cosa è successo a Milano, lo scorso giugno.

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