Sono i russi a salvare la “snob” Forte dei Marmi dalla crisi

Sono i russi a salvare la “snob” Forte dei Marmi dalla crisi

FORTE DEI MARMI  (LU) – A Forte dei Marmi si ricordano ancora di quel russo che nel 2009 dopo aver tamponato lo scooter di un uomo del posto, ha tirato fuori dal portafogli 4mila euro come risarcimento per l’incidente rinunciando ad avviare le pratiche dell’assicurazione. «Ho fretta, ci penso io», aveva detto il russo prima di salire sul potente fuoristrada per prendere il portafoglio e allungare la cifra allo scooterista rimasto esterrefatto tanto da chiamare la Polizia per chiedere cosa avrebbe dovuto fare di quei soldi.

Può succedere anche questo nella Versilia “by Russia” che resiste alla tentazione di tradurre i menù dei ristoranti sul lungo mare in cirillico per l’orgoglio di sentirsi ancora la meta turistica ambita dalla classe imprenditoriale del paese. Tanto, ai russi non importa se non c’è la loro lingua madre nei cartelli fuori dalle boutique o nei menù dei bar. Sanno farsi capire bene e quando è necessario utilizzano il mezzo più semplice: l’euro.

A Forte dei Marmi da anni sono di casa: acquistano ville, appartamenti, hotel (uno dei più prestigiosi della località versiliese è loro) e provano anche con gli stabilimenti balneari, che sembrano resistere alle tentazioni dei rubli sulla base di gestioni famigliari tramandate nei decenni.

Ma i connazionali di Putin ci provano lo stesso. L’ultimo “caso” è scoppiato quest’estate nelle cronache locali del Forte. Un russo è entrato con una piccola quota nella società di uno stabilimento balneare di cui era cliente per dare un sostegno economico al proprietario e rinnovare la struttura.

«Direi che la presenza dei russi è una realtà che c’è in tutta la Versilia come in tante altre parti d’italia», commenta a Linkiesta il sindaco di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, «quest’anno non ci sono solo i russi, c’è una forte presenza anche di turisti tedeschi e inglesi». Certo non ci sono solo i russi, ma loro sono quelli che dispongono del capitale liquido “pronto all’uso”. Loro fanno investimenti da anni nel settore immobiliare e recentemente anche in attività locali. «In percentuale – prova a chiarire Buratti – i loro investimenti sono concentrati nelle ville e in un paio di altre attività. È stato fatto l’esempio dei bagni. A questo proposito dico: su 100 stabilimenti balneari quasi tutti sono a conduzione famigliare».

Al Forte si trova anche “l’hotel dei russi”, così lo chiamano i residenti, acquistato negli anni scorsi e inaugurato nel 2010 dopo intensi lavori di ristrutturazione che ne hanno cambiato il volto. Oggi è un hotel cinque stelle tra i più prestigiosi della Versilia.

Anche qui, non ci sono cartelli in cirillico tipici di altre località italiane dove si pensa che sia il carattere famigliare ad invogliare il businessman di San Pietroburgo a fare acquisti. Forte dei Marmi ha ancora la sua identità – che custodisce gelosamente – di luogo di villeggiatura dell’imprenditoria italiana che in Versilia ha ancora la seconda casa. «La crisi economica c’è a Forte dei Marmi come altrove. Ma il ferragosto l’abbiamo trascorso con gli hotel di categoria top, quattro e cinque stelle, tutti prenotati. E va bene, come sempre, il turismo delle seconde case», spiega ancora il sindaco Buratti.

Via Spinetti, via Carducci, via Montauti: su queste strade si affacciano le vetrine delle boutique e delle più importanti aziende di moda italiane. Da qui forse si può capire qualcosa di più del turismo a Forte dei Marmi. È nel via vai di accenti italiani (quasi tutti del nord) e di lingue straniere (russi, ma anche tedeschi e inglesi) che si intuisce come qui la crisi si viva sì, ma in una maniera tutta particolare. Non ci sono limiti nell’ostentazione della ricchezza, ma le boutique restano semi-deserte, anche nelle notti di metà agosto, quando i turisti sono tanti e le vetrine espongono i saldi. Eppure, gli affari non vanno poi male: se gli italiani non possono spendere ci sono sempre gli stranieri. Qui, in una città di appena 7752 residenti, ogni anno arrivano 450 mila turisti (dati: Provincia di Lucca, 2011) suddivisi quasi a metà tra italiani e stranieri.

A guardar bene, però, la differenza sta nel russo che acquista bottiglie di champagne da 2mila euro al tavolo e si lascia andare a laute mance ai camerieri. E l’italiano del nord è sì benestante, ma anche preoccupato della crisi e dei controlli della guardia di finanza. E sono finiti anche i tempi delle ville acquistate dall’élite dell’imprenditoria italiana, oggi sono i magnati russi ad acquistare ville e appartamenti con cifre da capogiro.

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