Non accontentarsi mai: dev’essere questo il motto lavorativo di Evan Williams e Biz Stone, celebri per essere stati tra i fondatori del social network Twitter. I giovani programmatori, infatti, hanno appena lanciato un paio di nuovi progetti, entrambi ambiziosi almeno quanto i propri “progenitori”: Medium e Branch. Williams e Stone, che co-gestiscono un fondo di investimento a San Francisco, The Obvious Corporation, hanno grandi aspettative da questa nuova avventura. Secondo loro, i due siti saranno “un balzo evolutivo” nel campo dell’online sharing.
I due progetti, che si presentano come piattaforme autonome, sono essenzialmente legati a doppio filo, tra di loro e, di conseguenza, con Twitter stesso. Branch è senz’altro il più innovativo tra i due: in pratica, il sito permette agli utenti di creare spazi autonomi di discussione relativi a un determinato argomento, partendo sia da una propria riflessione sia da uno spunto esterno, come un video di youtube o un articolo di giornale, e invitando alla discussione determinate persone anziché altre. Qualcosa di simile ad un forum, ma più bello, più facile da seguire, aperto a tutti e soprattutto senza limiti di argomento.
Ad esempio, il blogger di tecnologia M. G. Siegler ha aperto un branch sulle componenti hardware della Apple, invitatovi a partecipare altri dieci esperti dell’argomento, e creando una discussione ricca e animata. Gli altri utenti possono iscriversi al branch, ricevendo i post sotto forma di notifiche, oppure possono chiedere di partecipare alla discussione. Josh Miller, che gestisce la piattaforma, la descrive così: “Tra articoli, post sui blog, e tweet, il web è dominato dai monologhi. Noi vogliamo costruire una casa che ospiti dialoghi, combinando l’intimità di una chiacchierata a cena con il potere di internet”.
Con Medium, invece, si torna prepotentemente sul piano del già visto. Il sito, in pratica, ripropone il concept di Pinterest: collezioni di foto, oggetti, vestiti, insomma di cose che ci piacciono e di cui vogliamo tenere traccia. La differenza, qui, sta nel modo in cui i vari pannelli sono strutturati. Infatti, in Medium, tutti gli utenti di Twitter possono contribuire ad arricchire le nostre collezioni con i propri contenuti, e allo stesso tempo possono votare ogni singolo post e oggetto, determinandone la posizione in pagina. Quello che si forma, alla fine, è una sorta di classifica che segue in tempo reale la popolarità degli elementi (un esempio qui).