Francesco Cossiga ha fatto fuori il re. Succede a Siligo, in provincia di Sassari, terra d’origine dell’ex presidente della Repubblica. Dove la strada principale, che era dedicata a Vittorio Emanuele II di Savoia, ora si chiama via Francesco Cossiga. Una piccola rivoluzione della toponomastica cittadina, se non fosse che il cambio di nome ha riacceso gli animi di monarchici e repubblicani. E soprattutto di quelli ai quali Cossiga non è mai andato giù.
C’è chi non accetta la nuova via Cossiga perché non condivide il valore politico del picconatore, illustre compaesano ma dalla storia controversa. E chi invece, molto più realisticamente, non vuole affrontare le lunghe code agli sportelli per modificare l’indirizzo di carte d’identità e bollette della luce.
Sulla questione interviene anche lo scrittore Gavino Ledda, autore di Padre padrone e residente nella nuova via Cossiga. «Siligo ha perso un’occasione per fare una lezione di storia e di democrazia a se stessa e all’Italia intera», ha detto a La Nuova Sardegna. Rimproverando l’amministrazione comunale di non aver organizzato dibattiti e assemblee con esperti di storia del Risorgimento, storia della Sardegna e della Repubblica, per far sì che i concittadini comprendessero meglio il significato dietro il cambio del nome della strada. «Amus iscutu fora su re (abbiamo cacciato il re) – dice Ledda – , ma la gente deve conoscere le vicende della Sardegna sotto i Savoia. Ci hanno vessato, resi schiavi. Ci hanno munto l’anima. Hanno sì unito l’Italia, ma di fatto l’hanno piemontesizzata». Nonostante questo, però, la scelta del “repubblicano” Cossiga a Ledda non va giù. E propone altri nomi: «Senza nulla togliere all’amico Francesco, penso che sarebbero andati bene Enrico Berlinguer o Emilio Lussu», dice.
A contestare la scelta dell’amministrazione comunale di Siligo è stato anche il circolo intercomunale di Rifondazione Comunista del Meilogu. «Non si sta intitolando una strada a un personaggio qualunque. E proprio la sua figura ci fa fare delle considerazioni di merito che, avendone avuto la possibilità, avremmo fatto pesare nella discussione, convinti che non a tutti i silighesi piace questa scelta», scrivono. «Cossiga rimane infatti uno dei personaggi più oscuri della storia repubblicana. Chiunque può vedere associato il suo nome al caso Aldo Moro (si leggano le dichiarazioni della figlia Maria Fida), a Gladio, alla morte della studentessa Giorgiana Masi».