Prendi una vecchia automobile di lusso abbandonata da anni all’angolo di una strada, nella periferia di una grande città. Togli le incrostazioni dai finestrini, pulisci le scritte lasciate sulle portiere da qualche gruppo di ragazzini, ammoderna gli interni, potenzia l’impianto audio, rimetti in sesto il motore ingolfato. Infine dai una lucidata alla carrozzeria. Fatto? Bene. Ora cerca di venderla su E-Bay, ma non come usato d’epoca: fingi che la macchina sia appena uscita da un concessionario. Spacciala per un modello nuovo di pacca. Funzionerà?
É quello che si augura Justin Timberlake, ex frontman di una delle boyband più quotate sul finire degli anni ’90, gli N’Sync, oggi imprenditore del pop. Un anno fa, Timberlake ha rilevato – insieme ad altri finanziatori – le quote (ma sarebbe meglio dire le ceneri) di quello che un tempo era il social network di maggior successo al mondo: Myspace. A cedere il prodotto, arrivato ormai alla fine del proprio ciclo vitale, fu la News Corporation di Murdoch, che lo aveva acquistato nel 2005 per l’iperbolica cifra di 580 milioni di dollari. Salvo poi vedere crollare in pochi anni il valore della piattaforma (venduta a 35 milioni), soppiantata dall’ascesa di Facebook prima e di Twitter poi.
A volte ritornano, però. E Myspace, rivitalizzato dalla cura-Timberlake, ha intenzione di ripartire da zero. Il primo assaggio è un video pubblicato all’indirizzo new.myspace.com (da cui si può anche richiedere una pre-iscrizione), che passa rapidamente in rassegna le principali novità del nuovo portale. I vecchi utenti saranno sorpresi dal lifting dal sito fondato a Santa Monica nel 2003. Nulla è più come prima, graficamente: Myspace ha assunto le sembianze di Pinterest, ma la somiglianza è al limite del plagio. C’è molto più spazio per le foto ed i video, mentre la musica sembra essere passata decisamente in secondo piano, anche se i nuovi proprietari assicurano che sarà una vetrina perfetta per gli artisti emergenti. I nuovi Justin Timberlake, insomma.
É sicuramente un prodotto “bello”, più di quanto lo siano Facebook e Twitter, ad esempio. Ma siamo sicuri che possa bastare? Secondo le ultime indiscrezioni anche il vecchio Tom – il primo “amico” dato di default ad ogni nuovo iscritto, gli utenti della prima ora sanno di cosa parlo – nutre qualche dubbio. E non ha ancora deciso se concedere a Myspace una seconda chance.