Tra le nuove collezioni per l’autunno/inverno 2012, anche l’esercito statunitense ha da dire la sua. La notizia arriva dalle colonne del Washington Post: a breve sarà introdotta una nuova tipologia di giubbotto antiproiettile, studiato appositamente per adattarsi alle curve del corpo femminile. Il modello da donna, in particolare, prevede un busto più stretto e più corto.
Battute a parte, si tratta di una novità accolta con favore dalle soldatesse americane, che lo giudicano un netto miglioramento, anche per la loro sicurezza personale. Negli ultimi dieci anni, infatti, le truppe Usa sono state in prima linea sia in Iraq che in Afghanistan, e in entrambi i casi sono state impiegate donne soldato. In teoria le donne non possono prendere parte ai combattimenti cosiddetti “convenzionali”, ma in conflitti del genere non esiste una vera e propria linea del fronte.
Con il giubbotto antiproiettile tradizionale, per le donne diventavano difficoltose anche attività come salire e scendere dai veicoli, impugnare un’arma o accucciarsi a terra per ripararsi dal fuoco nemico. Una soldatessa, intervistata dal Washington Post, ha commentato:«Il giubbotto sfregava sempre contro le anche, e mi limitava nei movimenti». Un altro problema riguarda la forma, perché il vecchio modello – troppo largo – non aderiva perfettamente al petto, rendendo così le donne più vulnerabili ai colpi di arma da fuoco e alle schegge.
Gli studi per il nuovo prototipo sono iniziati nel gennaio 2011. Il modello finale è stato testato quest’anno da circa centoventi soldatesse, e nei prossimi mesi il test verrà ripetuto sul campo, nelle zone di guerra afghane. C’è chi ha fatto notare che si poteva pensarci prima, contato che in Afghanistan la guerra è iniziata nel 2001, e in Iraq due anni dopo. Già dal 1983, inoltre, le donne rapprentano il 9,8% dell’organico totale, una percentuale salita al 15,5% nel 2009.
Se diamo uno sguardo al nostro Paese, il problema si ripresenta tale e quale. A dieci anni dall’ingresso delle donne nell’esercito, queste rappresentano circa il 7% del personale della Forza armata, e hanno ormai superato le 7200 unità. A quando un giubbotto antiproiettile femminile anche per loro?
@ChiaraPanzeri