Finalmente avremo solo figli. Senza distinzioni tra naturali e legittimi

Finalmente avremo solo figli. Senza distinzioni tra naturali e legittimi

Saranno solo “figli”. Senza più distinzioni tra naturali e legittimi, tra chi è nato all’interno del matrimonio e chi no. Una legge di civiltà, voluta da tutti i gruppi parlamentari. Ora a un passo dalla definitiva approvazione. Nell’ultimo anno e mezzo l’adozione della nuova normativa è sembrata più volte a portata di mano. In realtà il lungo processo legislativo – e l’approssimarsi dello scioglimento delle Camere – ne ha messo a rischio l’entrata in vigore.

Oggi, finalmente, le possibilità che il provvedimento diventi legge sono concrete. Dopo il primo via libera della Camera nel giugno 2011 e le modifiche approvate al Senato un anno più tardi, il documento è tornato a Montecitorio. A qualche settimana dalla fine della legislatura, la conferenza dei capigruppo presieduta da Gianfranco Fini ha deciso di accelerare. È notizia di questa mattina. Le proposte di legge in calendario sono tante, il tempo a disposizione troppo poco. E così il presidente della Camera ha chiesto ai colleghi di anteporre il provvedimento sul riconoscimento dei figli naturali. Lunedì prossimo sarà il primo documento ad essere esaminato dall’Aula.

Sei articoli, con un unico obiettivo: eliminare dall’ordinamento italiano le distinzioni che ancora rendono diversi figli naturali e figli legittimi. Il progetto di legge ridisegna il codice civile, introducendo la previsione che “tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico”. Ne consegue la sostituzione delle parole “figli legittimi” e figli naturali” nell’intero codice. Ovunque sostituite dalla parola “figli”. Il figlio «ha diritto di essere mantenuto – si legge – educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sua capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni».

I bambini avranno anche dei nonni. La norma crea nuovi rapporti di parentela tra il figlio naturale e la famiglia del genitore che lo riconosce. «Perché fino a quando questo provvedimento non sarà legge dello Stato – ricordava la presidente Pd Rosy Bindi alla Camera, durante il primo voto del giugno 2011 – i figli nati fuori dal matrimonio non hanno parentela, non hanno fratelli, sorelle, zii, cugini. Tanto è vero che quando vengono a mancare i genitori, anche se ci sono i nonni, si apre comunque un processo di adozione».

Nei prossimi mesi l’impegno passerà al governo. Il secondo articolo del provvedimento delega all’esecutivo la modifica delle disposizioni in materia di filiazione. Nella legislazione italiana non dovrà più esistere alcun riferimento a figli legittimi e a figli naturali (anche se rimarrà l’uso della denominazione di figli nati nel matrimonio o fuori del matrimonio).  

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