Facebook è vietato in Iran dal 2009. Da quando alcuni attivisti lo utilizzavano per riunire oppositori al governo. Ma, da pochi giorni il social network ha un nuovo e improbabile fan: l’Ayatollah Ali Khamenei.
Il 73 enne supremo capo iraniano ha appena lanciato la sua pagina Facebook Khamenei.ir e i “like” sono già oltre 2 mila. In realtà, erano già presenti pagine a lui dedicate, ma la nuova sembra essere, secondo Reuters, quella ufficiale e non il lavoro di ammiratori. Uno dei primi post pubblicati mostra la foto di un giovane Khamenei a fianco del fondatore della repubblica islamica, l’ayatollah Ruhollah Khomeini, nel 1960.
La pagina è stata pubblicizzata da un account twitter con lo stesso nome e si ritiene che sia gestito dall’ufficio di Khamenei. Entrambi i social sono censurati in Iran, ma comunemente utilizzati da milioni di cittadini che utilizzano uno speciale software per aggirare il divieto.
Prima, nel 2009, i social media erano uno strumento importante per gli iraniani che credevano che la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad fosse stata truccata. E Facebook aveva anche permesso di organizzare manifestazioni in piazza con una presenza che non si vedeva dai tempi della rivoluzione islamica del 1979.
Gli esperti sostengono che nonostante il governo iraniano limiti l’accesso all’interno del Paese, in realtà li usa per diffondere la sua visione del mondo a un pubblico globale. «I social media – ha detto Afshon Ostovar, un analista del Medio Oriente alla Cna, organizzazione statunitense di ricerca – offrono alla leadership del regime un altro mezzo di comunicazione per condividere il loro messaggio con un pubblico più giovane e molto più internazionale».
Inoltre, le autorità iraniane stanno cercano di costruire una rete “intranet” nazionale per controllare ulteriormente l’accesso degli iraniani alla rete globale. Quest’anno, infatti, Teheran aveva provato a bloccare le mail di Google, ma il servizio è subito stato ripristinato.