«I due giorni di festa sono finiti, Bersani da domani fissi la data per le primarie dei parlamentari perché non c’è più tempo». Giuseppe Civati, detto Pippo, consigliere regionale del Partito Democratico in regione Lombardia va di fretta. «Parlo di primarie per i parlamentari dal 2008, il regolamento c’è già, è tutto pronto dal gennaio del 2011: serve solo la data». (Civati è stato alleato del Rottamatore Matteo Renzi, poi i due hanno preso strade diverse, ora si parlano, Pippo ha già lanciato la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico. «E anche quella alle primarie per i parlamentari» precisa).
Sorpreso dal risultato del ballottaggio tra Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani?
Lo avevo detto in tempi non sospetti che avrebbe vinto il segretario, sapevo sarebbe finita così, a volte mi sento un Maya…
Primarie come la fine del mondo?
Le primarie non devono dividere, servono per capire le alleanze, i programmi, ora però bisogna fare altri passi avanti verso il rinnovamento.
Romano Prodi ha aperto alle primarie per i parlamentari se sarà confermato il Porcellum.
Non mi pare ci siano in vista nuove legge elettorali…
E quindi?
Io di primarie per i candidati alle politiche parlo da almeno quattro anni. Bersani mi ha dato la sua parola un anno fa dicendomi che le avremmo fatte, avrei preferito votarle nel partito, ma conta la sua parola. Ora però bisogna muoversi perché nel 2013 si vota, bisogna fare le liste, c’è la campagna elettorale…
Ma sono tutti così d’accordo nel partito? Viene da pensare di no…
Prima non lo erano, ora invece si vede che hanno cambiato idea. Lo dicono anche Rosi Bindi e Anna Finocchiaro che prima non erano d’accordo, non vorrei però che accadesse come nel 2008 e alla fine salti tutto.
Non si fida del segretario?
Non bisogna perdere tempo. E’ una sfida importante per il Partito Democratico
Volete imitare le Parlamentarie di Beppe Grillo con i video su internet?
Non c’entrano nulla. Noi abbiamo un registro, un albo nuovo di zecca dopo le ultime primarie, è una storia completamente diversa. Ci sono dei requisiti per candidarci, c’è un regolamento, è tutto pronto.
Rosi Bindi ha già chiesto una deroga.
Certo, poi ci sono le primarie.
Non c’è il rischio che tutte queste tornate elettorali alla fine stanchino l’elettorato, ora in Lombardia si vota già il 15 dicembre… Poi il voto per le regionali, poi il voto nazionale, uno alla fine potrebbe dire basta...
Infatti io avevo chiesto di accorpare tutto al ballottaggio, in un’unica data. Ma io conto poco.
Qualcuno potrebbe dirvi che continuare a fare le primarie non serva che a rimpinguare le casse del partito. A colpi di due euro, l’ultima volta sono entrati 6 milioni di euro.
Facciamole gratis, basta che si facciano. Come ho scritto sul mio blog «del grande Partito Democratico deve essere l’apertura delle liste non su base correntizia o di affiliazione, ma attraverso primarie per i parlamentari, rigorose e regolamentate, definite su base territoriale».
Parola d’ordine?
#primarieparlamentari