Il prosindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, chiama i suoi alla battaglia finale. “Imbracciamo i fucili, facciamo una strage”. Alle parole di fuoco contro gli stranieri lo sceriffo ci ha abituato negli anni. Anche stavolta il nemico che assedia la città veneta viene da fuori. Ma dalle campagne: è un esercito di nutrie. Così ha preso carta e penna e ha scritto un po’ a tutte le autorità, competenti e non, dal presidente del Consiglio Mario Monti in giù. «Chiedo un provvedimento che, attestata la calamità provocata da questi roditori, autorizzi, senza remore e senza dare ascolto agli animalisti, i cacciatori a uccidere questi animali sia nelle campagne che nelle città. Io sono un alpino che durante il periodo di naja (1956) era pronto a imbracciare la carabina Winchester contro il nemico e pertanto credo che quello attuale rappresentato dalle nutrie debba essere eliminato allo stesso modo». Ed elenca i danni agli argini, la paura da parte degli abitanti che vivono lungo fiumi e fossati. Ma gli animalisti non hanno gradito, e nella notte hanno fatto un blitz alla sede comunale di Ca’ Sugana, attaccando ai cancelli un grosso manifesto contro il leghista e in difesa del castoride con la scritta “Gentilini, giù le mani dalle nutrie”.
25 Gennaio 2013