Facebook: siamo stati vittima di attacco informatico
Con un post di Facebook Security, pubblicato nei giorni scorsi, il social network ha ammesso di essere stato vittima di “un sofisticato attacco informatico” durante il mese di gennaio. La “colpa” è stata di alcuni dipendenti che, visitando un sito web compromesso (il portale di una compagnia di sviluppatori), avevano ricevuto l’inaspettata visita di un malware sui propri terminali. Secondo la compagnia, nessun dato sarebbe stato danneggiato.
Amazon: in Germania condizioni lavorative pessime
Un servizio della rete pubblica tedesca Ard ha denunciato le condizioni lavorative dei dipendenti di Amazon in Germania, con riferimento particolare al centro produttivo di Bad-Hersfeld, in Assia. Salari inferiori alle promesse, niente contributi sociali, ospitalità da galera e servizio di sicurezza composto – pare – da militanti di nuclei neonazisti. Una vita lavorativa, insomma, dove i diritti non esistono, e che ricorda da vicino quella dei dipendenti della Foxconn, in Cina.
Spotify: il servizio arriva anche in Italia
Dopo mesi di annunci e smentite, è arrivato in Italia il servizio di streaming musicale Spotify, che vanta già 5 milioni di utenti in tutto il mondo ed è diventato accessibile in contemporanea con il primo giorno del Festival di Sanremo. Il sito offre oltre venti milioni i brani in catalogo, rispetto del copyright e alta qualità audio. Il servizio può essere utilizzato gratis o a pagamento: nel primo caso, però, sussisteranno alcune limitazioni (non sarà disponibile su tutti i propri device) e i brani verranno interrotti da brani pubblicitari.
Polytron: arriva il primo smartphone tutto di vetro
L’azienda cinese Polytron ha rilasciato un prototipo di smartphone completamente di vetro. È trasparente al cento per cento, al punto che al suo interno sono visibili le batterie ed il processore. Al momento, il “giocattolo” non monta alcun sistema operativo: si tratta, appunto, di una prima sperimentazione. Che comunque, assicura il manager Sam Yu, avrà un seguito: “La tecnologia è matura per lavorare in questa direzione”.
Londra: il computer che non si blocca mai
I ricercatori dell’Università di Londra hanno realizzato un computer che non si pianta mai. Il nuovo processore “sistemico” ripara automaticamente i dati danneggiati, senza che l’utente si accorga di nulla. In pratica, anziché seguire un processo di azioni lineari, il nuovo computer lavora muovendo piccoli “slot” di memoria: e un po’ come il cervello umano, è in grado di tracciare nuovi sentieri quando si trova di fronte ad un ostacolo.