Portineria MilanoAlbertini: «Alle elezioni voto superficiale e immaturo»

L'ex sindaco di Milano perde le regionali: «A Maroni manderò un modellino di Ferrari»

«Grillo e Berlusconi non sono dei clown, ma sono dei demagoghi». Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, nuovo senatore nella Lista Monti non va tanto per il sottile nel commentare l’esito delle elezioni, dopo il boom del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo e la prova di forza da parte di Silvio Berlusconi. Mario Monti è rimasto indietro. «Ma è come se un giocatore di scacchi si mettesse a fare un incontro di boxe, si è ritrovato in mezzo tra due pugili». Per il futuro del governo Albertini vede un’unica possibilità all’orizzonte: «Mario Monti lo vedrei bene alla presidenza della Repubblica, ma credo sia l’uomo giusto per palazzo Chigi». E rispetto alla Lega Nord di Roberto Maroni: «Ormai sono come la trinità, con Veneto e Piemonte, ma l’idea che hanno di macroregione non è quella di Gianfranco Miglio».

Iniziamo dal difficile. Ha comprato la Ferrari per Maroni? L’aveva promesso in campagna elettorale, in caso di vittoria gliene avrebbe regalata una
Ma non avevo specificato il modello. Gli spedirò un modellino di una Ferrari verde, nel caso in cui riesca a realizzare il suo progetto di trattenere il 75% di tasse in Lombardia gliene manderò una vera

Nuova scommessa…
Che vincerò sicuramente, dato che quando erano al governo non sono riusciti a mantenere neppure lo 0,17%

Eppure Maroni ce l’ha fatta. Cosa è successo alla sua candidatura? Era dato all’8% un mese fa, è arrivato al 4…
La proposta del voto disgiunto di alcuni esponenti montiani non ha aiutato. Mi dicono che ci sono molte schede nulle che potevano essere voti per noi: stiamo verificando. A questo si aggiunge che siamo stati sbranati da Pdl e Lega Nord

Gli appelli di Ilaria Buitoni Borletti, candidata alla Camera, non sono serviti. Anzi sembra che l’effetto sia stato opposto…
Avrebbe fatto meglio almeno a non parlarne da Otto e Mezzo da Lilli Gruber. La linea da seguire era semmai quella di Pietro Ichino, per un voto disgiunto vero in regione

E Mario Monti? Anche lui sembra aver sbagliato qualcosa in termini di comunicazione
Monti è stato un oncologo perfetto per curare il cancro dell’Italia. Purtroppo gli italiani invece che credere ai professionisti, preferiscono affidarsi a stregoni africani. Non a caso il rischio adesso è che l’Italia possa unirsi all’Euroafrica e staccarsi dall’Europa. I leader non inseguono, i leader guidano.

Non le sembra però di sottovalutare ancora una volta gli italiani, che hanno preferito ancora una volta Berlusconi?
Al momento ho 63 anni, la mia aspettativa di vita secondo gli standard italici è di 16 anni. Ma sono i figli, nipoti e pronipoti a preoccupare. Il problema non è e non è stato Monti, il problema sono l’immaturità e la superficialità con cui si è votato. Non a casa nelle zone più evolute del paese la nostra lista è andata molto bene. C’è chi ha preferito seguire il pifferaio magico e i demagoghi

Giorgio Napolitano ha criticato i tedeschi che hanno definito Grillo e Berlusconi come due clown
Infatti non ho usato le parole di Steinbrueck, ma “demagoghi” posso dirlo

E i grillini come li vede?
Ma in parlamento ci sarà una varietà molto variegata di personaggi, dal militante No Tav talebano fino all’imprenditore del Nord-est. Li hanno sorteggiati…

Mario Mantovani, coordinatore regionale del Pdl, le ha offerto di ritornare nel partito di Berlusconi
Non si torna indietro. Berlusconi non mi aveva offerto solo un posto al Senato, ma persino un incarico da ministro. Ho rifiutato. Poi il mio posto al Senato lo ha preso Roberto Formigoni.

Adesso la Lega Nord ha in mano la macroregione. Cosa ne pensa?
Non è il modello di macroregione che conosco io. Io sostengo quello di Gianfranco Miglio, di tre macroregioni che vanno da nord a sud. Il modello di Maroni è di avere in mano tre regioni e gestirle come delle repubbliche presidenziali

Come si esce dall’impasse tra Beppe Grillo e Pier Luigi Bersani per comporre il nuovo governo?
L’unica via d’uscita è quella di un nuovo governo di coalizione con in testa Mario Monti

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