Il premio di maggioranza alla Camera l’ha portato l’Svp

Il premio di maggioranza alla Camera l’ha portato l’Svp

Per le elezioni della Camera, la coalizione di centrosinistra ha vinto il premio di maggioranza di un soffio: 124mila e 958 voti (cioè, 10.047.808 meno i 9.922.850 voti della coalizione di centrodestra).

Da dove vengono? Una possibile risposta è che vengono dalla Südtiroler Volkspartei (SVP, pronuncia “ès-fau-pé”, letteralmente “Partito Popolare Sudtirolese”), che ha portato la bellezza di 146mila e 804 voti, senza dei quali Berlusconi avrebbe ottenuto la maggioranza dei seggi con uno scarto di 21mila e 846 voti.

Si dirà che lo stesso discorso vale per Vendola e Tabacci, ma fino a un certo punto. L’Svp, anche se aveva precedentemente fatto parte dell’Unione di Prodi, alle ultime elezioni del 2008 non si era alleata con il Pd di Veltroni. E da sola prese 147mila e 718 voti, ottenendo 2 deputati. Tra l’altro, l’alleanza con Bersani (anche se le è servita a portare a casa 3 deputati in più con gli stessi voti del 2008) non era un requisito tecnico necessario per prendere seggi, visto che l’Svp supera comunque lo sbarramento circoscrizionale che permette alle minoranze linguistiche di eleggere rappresentanti. Ma per il centrosinistra stringere questa alleanza (il cui merito, secondo alcuni, è dovuto all’opera instancabile del deputato Gianclaudio Bressa) è stato decisivo.

Questi i numeri. La domanda politica è se, in un sistema partitico molto frammentato e in rapido mutamento, un premio di maggioranza riacciuffato così per il rotto della cuffia consenta di governare il paese.

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