Da sinistra tutti (o quasi) gli insulti contro Renzi

Da «figlio di Berlusconi» a «racconta balle sui volontari» fino «all'inciucio sublime»

Anna Finocchiaro e Franco Marini, gli «improponibili» per la carica di presidente della Repubblica, secondo Matteo Renzi, reagiscono con toni di grande indignazione alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Firenze. «Trovo che l’attacco di cui mi ha gratificato Matteo Renzi sia davvero miserabile, per i toni e per i contenuti. Trovo inaccettabile e ignobile che (simile attacco, ndr) venga da un esponente del mio stesso partito», spiega l’ex capogruppo del Senato.

Mentre Franco Marini, ex presidente del Senato risponde così: «Nella mia vita pubblica ho ricevuto critiche e contestazioni. Come tutti. È normale e logico che sia così. Sono le regole del gioco democratico. Matteo Renzi però usa un altro registro. Insinua che io starei strumentalizzando e consentendo che venga strumentalizzato il mio essere cattolico a fini politici. Non posso lasciar passare in silenzio parole tanto gravi e offensive».

Ma è una lista lunghissima quella degli attacchi che il sindaco rottamatore ha ricevuto soprattutto da esponenti di centrosinistra, tra cui Beppe Grillo o persino Nichi Vendola. Pochi invece gli affondi da parte del centrodestra. 

«Renzi è molto più giovane di me e di Bersani ma è molto più vecchio culturalmente e politicamente di me e di Bersani. Renzi – conclude Vendola – è vecchio quanto è vecchia la rivoluzione liberista nel mondo». 29 ottobre 2011, Nichi Vendola, leader di Sel a Radio 24, mentre commenta la Leopolda di Firenze.

Massimo D’Alema: «Renzi? Non mi sembra in grado di guidare il paese», 4 settembre 2012

Lo stesso giorno Beppe Grillo scrive su Twitter: «Hanno bussato alla porta e non c’era nessuno: era Matteo Renzi».

30 settembre 2012, Eugenio Scalfari scrive su Repubblica del programma di Renzi: «si tratta di un’agenda generica che enuncia temi senza svolgerli. I temi sono quelli che campeggiano da mesi sui giornali, le soluzioni però Renzi non le indica. Quindi il suo programma è carta straccia».

Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, il 3 ottobre al quotidiano Pubblico dice: «Non voglio Renzi. Sono pronto a fare una lista con la Fiom».

«Lo slogan della rottamazione è un grande contributo alla demagogia della destra berlusconiana e di Grillo che ci vorrebbero tutti uguali e tutti a casa. Il cuore della campagna di Renzi è un attacco permanente al partito e alla sua classe dirigente», dice in un’intervista a Repubblica il 6 ottobre 2012 Rosy Bindi.

«Io non ho mai sottovalutato Matteo Renzi, neanche quando si è candidato a sindaco di Firenze, ha delle indubbie capacità. Ma io sosterrò Bersani e non mi pongo il problema di fidarmi o meno di Renzi perché io lavorerò perché venga sconfitto», dice il presidente del Pd, Rosy Bindi, il 7 ottobre 2012.

«A Matteo Renzi dobbiamo cominciare a chiedere i diritti d’autore. Anche oggi – prosegue Fassina –  a proposito di occupazione femminile e asili nido, fa taglia/incolla delle proposte approvate dall’Assemblea Nazionale del Pd e, da ultimo, riprese nel documento della conferenza nazionale per il Lavoro di Napoli», scrive l’8 ottobre su Facebook Stefano Fassina

«Renzi è il beniamino dei media. Nei programmi tv si elogia Renzi come si faceva con Berlusconi nel 1994» dice Chiara Geloni il 9 ottobre del 2012 in un’intervista a Pubblico. 

Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, attacca Renzi e Firenze:
 «Sindaco di una piccola povera città», 10 ottobre 2012

«La settimana scorsa, Renzi è andato a Sulmona, in jet privato da Ciampino, poi in Mercedes. In camper c’è salito alle porte di Sulmona, ma quando è arrivato in piazza, tutti ad applaudire il giovane ribelle che altro che auto blu, lui viaggia in camper», Massimo D’Alema a Repubblica Tv il 10 ottobre 2012

«Chi ha base alle Cayman non dia consigli». Bersani attacca Renzi dopo la cena milanese con alcuni esponenti del mondo della finanza il 19 ottobre del 2012. 

Laura Puppato, 13 novembre 2012, dopo la sfida su Sky per le primarie: «Il buon Renzi riceveva costantemente i messaggi sul telefonino e li leggeva. Nessuno di noi si era portato il cellulare. Questo ragazzo sembrava teleguidato».

«Quelli di Renzi parlano di volontari – dice ancora Sposetti – ma non è vero. Raccontano balle. Cercheranno anche di dire che la Leopolda non rientra nei costi della campagna, invece è costata 350mila euro. E finora Renzi ha speso circa 2 milioni e 800 mila euro. Il tetto è 200mila. Siamo molto al di sopra» dice l’ex tesoriere Ugo Sposetti alla Zanzara il 17 novembre 2012 

Laura Puppato, 20 novembre 2012, a Firenze commenta il mandato del sindaco: «L’idea che mi sono fatta del programma di Matteo è che lui sia partito in un certo modo, con dei temi che poi non trovano riscontro nel suo programma effettivo, quello depositato per il governo».

Rosy Bindi, 21 novembre 2012: « Renzi di sicuro è un frutto di quell’epoca è figlio del ventennio berlusconiano. Bersani, e lo si è visto anche nel confronto televisivo su Sky, è più autentico e l’Italia ha bisogno di verità dopo vent’anni di menzogne e false promesse».

25 novembre 2012, Susanna Camusso, leader della Cgil, dice a In Mezz’Ora di Lucia Annunziata: «Vittoria di Renzi? Sarebbe certamente un problema. Le sue proposte sul lavoro sono molto distanti dalle nostre e sono un problema per il Paese»,

Nichi Vendola, 29 novembre 2012 torna alla carica: «Renzi incarna l’inciucio sublime. Quello tra sinistra e liberismo. È il propugnatore di tutte le ricette che hanno sfinito e sfibrato la sinistra in tutta Europa. È molto ambiguo sui nodi della pace e della guerra nel mondo. Essere ambiguo su questo e non indignarsi perché c’è un popolo che è prigioniero è sintomo di subalternità ai poteri forti che caratterizzano questo singolare rivoluzionario”.

Alessandra Moretti, il 12 aprile 2013: «Un ruolo per Renzi? Il partito è pieno di primedonne…».

Fino ad arrivare al Bersani di ieri, che da «dell’arrogante, indecente» al giovane sindaco. «Le sue parole non le avrei accettate neanche da mio padre». 

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