La morte di Andreotti scuote il Palazzo dove oggi siedono pure i neofiti del Movimento 5 Stelle, anagraficamente e culturalmente lontani dall’immortalità politica del Divo Giulio. Tra le prime reazioni pentastellate, svetta quella della deputata Giulia Sarti
É morto Andreotti,il condannato prescritto per MAFIA
— Giulia Sarti (@GiuliaSarti86) 06 maggio 2013
Nel frattempo riemerge un video in cui l’allora comico Beppe Grillo vaticinava: «Il giorno che morirà Andreotti finalmente gli toglieranno la scatola nera dalla gobba e finalmente sapremo com’è andata a finire».
A lutto avvenuto, i toni del deputato grillino Andrea Cecconi, classe 1984, sono del tutto concilianti e istituzionali. Il sette volte presidente del Consiglio «appartiene ad un sistema che la maggior parte di noi non ha vissuto», eppure, dichiara a Linkiesta l’esponente pentastellato, «Andreotti nel bene e nel male rimane uno statista».
Per lei, ventinovenne grillino, cosa rappresenta Andreotti?
La sua figura l’ho vissuta poco, nel 1992 avevo otto anni e non masticavo granché di politica! Ho letto di più sui libri. Non l’ho potuto vedere nel pieno dell’attività politica, sono arrivato quando già ne aveva fatto tanta.
Che idea si è fatto del Divo Giulio?
Andreotti è stato un politico importante nella storia del nostro Paese, al netto delle vicende giudiziarie. Ma è una persona che allo Stato e all’Italia ha dato una vita intera, un servizio politico per tutta la sua esistenza.
Però, accostato a voi, pare lontanissimo.
Appartiene ad un sistema che la maggior parte di noi non ha vissuto per niente. Il suo era il mondo della Prima Repubblica, mentre noi siamo entrati nella Terza. Poi certo, quel sistema non si confà alla cultura politica che vogliamo divulgare.
Cosa ricorda di buono e cosa no nella carriera di Andreotti?
L’aspetto negativo è rappresentato dalle vicende giudiziarie che l’hanno coinvolto e inquadrato in una situazione scomoda. D’altra parte bisogna dargli atto di essere stato uno dei politici italiani a rimanere al governo per così tanto tempo gestendo una situazione di potere, come pochi sono in grado di fare.
Merita rispetto.
La sua è una figura che entrerà nei libri di storia, è stato sulla scena per molti anni. Se le persone della mia età conoscono bene Berlusconi, quelli un po’ più grandi non dimenticheranno Andreotti.
Sul paragone più di qualcuno dice che lui, al contrario di Berlusconi, si è difeso nei processi e non dai processi…
Andreotti aveva una stoffa politica diversa. Berlusconi vuole fare politica senza entrare in quel mondo, mentre Andreotti è sempre stato in politica fino in fondo. Ha voluto mantenere l’onore all’interno dei processi e ne è uscito non colpevole, anche se prescritto, con un atteggiamento totalmente diverso da quello del Cav.
In caso di commemorazioni ufficiali, applaudirete?
Certamente sì, nel bene e nel male è uno statista, una persona dello Stato. Non credo che ne discuteremo in assemblea, la commemorazione sta alla sensibilità di ognuno.