JS/Febipos.A, il virus di Facebook nel tuo browser

Nascosto in un’estensione di Firefox e Chrome

Il prossimo nemico potrebbe chiamarsi JS/Febipos.A, nome dietro cui si nasconde un malware, un file malevolo, che prende il controllo dei nostri profili Facebook. Appena individuato da Microsoft, si cela dietro un’insospettabile estensione di Chrome e un add-on di Firefox, le funzioni aggiuntive che potenziano le capacità dei due browser.

Secondo quanto riportato dal Malware Protection Center della casa di Redmond, JS/Febipos.A sarebbe in grado di rilevare quando l’utente è connesso a Facebook e operare numerose modifiche. Può dare il Like a una pagina, condividere, postare, farci aderire a dei gruppi e invitare amici a farne parte, commentare i post e perfino chattare. Dà insomma pieno potere a chi ne ha il controllo.

Finora il cavallo di Troia, come si chiama in gergo, è stato rilevato solo in Brasile e si manifesta pubblicando sul profilo la seguente frase, in portoghese e tutta in maiuscolo: «Garota de 15 anos vãtima de bullying comete suicãdio apã“s mostrar os seios no facebook. Vã¬deo no link abaixo». Tradotto starebbe per «Una quindicenne vittima di bullismo si suicida dopo aver mostrato il seno su Facebook. Video al link qui sotto». Una strana commistione di macabro e sesso che gioca, come sempre fanno i malware, sui nostri istinti più bassi.

Stando sempre allo studio di Microsoft, il virus cresce con una certa velocità. Prendendo i dati di una pagina a cui rimanda il virus, all’inizio mostrava 2.746 Like, 167 condivisioni e 165 commenti ma già sette ore dopo il primo parametro era salito a 3.177, segnando un più 431, le condivisioni a 201, ovvero più 34, e i commenti a 183, con un aumento di 18.

«Ci potrebbe essere di più su questa minaccia perché può cambiare i suoi messaggi, gli URL, le pagine di Facebook [a cui rimanda] e altre attività in qualsiasi momento», scrive l’azienda di Bill Gates. Nonostante la minaccia possa facilmente valicare i confini brasiliani, non sembra il caso di fare del terrorismo. La fonte della notizia è Microsoft che oltre ai vari Windows è la madre anche di Internet Explorer, browser che sta perdendo utenti proprio a causa di Chrome e Firefox, suoi diretti rivali. Sull’attendibilità delle informazioni per ora non ci sono dubbi e per tenersi al riparo c’è solo un rimedio: non cliccare i link sospetti e chiedere prima all’amico che ha lo condiviso se l’ha visto. Non c’è contromisura migliore.

@AlessioLana

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