Roma, piazza San Giovanni. Alla manifestazione della Fiom converge un’ampia fetta di sinistra italiana: da Sel a Rodotà, da Rifondazione a Gino Strada, passando per Ingroia ed esponenti Pd, che a sua volta non aderisce. In corteo si nota pure una pattuglia del Movimento 5 Stelle, tra loro il deputato siciliano Tommaso Currò. «Quelli espressi da Landini – spiega a Linkiesta – sono temi che ci trovano profondamente d’accordo. Oggi testimoniamo che il Movimento condivide queste battaglie».
Anche voi in piazza. Delegazione ufficiale o singole adesioni?
Io ero lì a titolo personale. Poche ore prima ho sentito Francesco Campanella (senatore del M5s) e abbiamo deciso di andare per far sentire la nostra presenza su un tema di cui condividiamo lo spirito.
Orfini è stato contestato da un manifestante. Voi che umori avete raccolto?
Io mi sono mantenuto nell’anonimato, solo qualche giornalista mi ha riconosciuto. Comunque fa piacere stare in mezzo a quella gente, perché vivo l’industria da una vita. Sono un tecnico e lavoro in un’azienda, dunque comprendo lo spirito delle richieste. Ovviamente la connotazione politica è chiara, si parla di valori che fanno riferimento alla sinistra.
Appunto. Eravate in piazza con un’ampia fetta di sinistra. È immaginabile una piattaforma comune sul lavoro?
Qualcuno di noi ha una sensibilità più o meno spiccata per questi temi, ma tutti condividiamo la centralità del lavoro e lo abbiamo nel programma. È una battaglia che ci vede uniti alle forze presenti in piazza, anche se con strumenti e campi di battaglia diversi.
Eppure Grillo ha più volte sparato a zero sui sindacati.
Grillo fa una giusta critica e pone l’accento sul fatto che i sindacati siano autoreferenziali, strutture burocratiche dove regnano carrierismo e consociativismo con le aziende. Detto ciò, secondo me la Fiom è il sindacato per eccellenza, quello che più di ogni altro ha difeso le battaglie dei lavoratori.
Cosa riportate a Palazzo di questa manifestazione?
I punti esplicitati da Landini sono di primaria importanza per l’attività che dovremo svolgere in Parlamento. Penso al reddito di cittadinanza, a un piano industriale per il paese e a una riforma del lavoro che abbatta la precarizzazione.
Manterrete aperto un canale con la Fiom?
Lo auspico. La condivisione, anche con le forze politiche di centrosinistra, dev’essere sulle idee programmatiche, senza aspetti di carattere ideologico. Certo, l’inizio non è dei migliori se si parla di Imu. Per di più in chiave elettorale.