«E se Sinistra e Libertà e il Movimento Cinque Stelle propongono una legge sul conflitto di interessi? Il Partito Democratico che fa? Come vota?». Michele Salvati, editorialista del Corriere della Sera, professore all’Università Statale di Milano e soprattutto teorico del Partito democratico, s’interroga insieme a Linkiesta sul futuro del partito che si ritrova un Enrico Letta come presidente del Consiglio, ma allo stesso tempo deve leccarsi le ferite dopo due «mesi fallimentari» a guida di Pier Luigi Bersani. «Bersani è molto simpatico, soprattutto quando vedo l’imitazione di Maurizio Crozza…Purtroppo sono stati commessi errori macroscopici in questi mesi, a cominciare dall’idea di smacchiare il giaguaro…»
Finita la fase di composizione del governo, c’è da domandarsi cosa potrebbe succedere adesso nel Pd
Il problema è se il partito democratico reggerà alla Grosse Koalition. E quali saranno le ripercussioni dei rapporti con Berlusconi. Bisognerà analizzare il grado di tensione nella gestione dei rapporti con la parte del Popolo della Libertà.
Ovvero?
Le faccio un esempio. Nel caso in cui Sinistra e Libertà insieme a Beppe Grillo propongano in parlamento una legge per il conflitto di interessi cosa sceglieranno di fare i deputati del Pd?
Rischio di nuove spaccature. Come se ne esce?
Il Pd deve rendersi conto che questo governo non sarà un campo di prova solo per le riforme costituzionali, importantissime, ma anche per la sua identità.
Al momento la componente di ex Ds o Pci si ritrova in un angolo. Ugo Sposetti durante la riunione dei senatori del Pd prima della fiducia avrebbe detto: «Mi ritrovo finalmente a votare per un monocolore Dc!»
So che girano molto queste battute nel partito. È evidente che questa componente ha sofferto e sta pagando da un lato gli errori di Bersani degli ultimi mesi, ma dall’altra è uscita rafforzata dalle parlamentarie. Durante quella sorta di primarie di fine anno sono entrati diversi giovani parlamentari molto vicini a Bersani, ma che per estrazione sono più simili ai grillini e quindi non paragonabili agli ex Pci. In questo senso bisognerà capire cosa succederà al congresso e chi sarà il segretario.
Circola un’indiscrezione: potrebbero saltare le primarie
Non credo che succeda. Più che altro bisognerà mettere mano allo statuto per modificare la norma che impone che il segretario sia anche il candidato premier. Quindi le primarie serviranno soprattutto per stabilire chi sarà il presidente del consiglio, ci vorrà molto tempo.
Sarebbe un cambio significativo
Potrebbe essere una sponda per Matteo Renzi. Ma io credo che se Enrico Letta farà bene, sarà ancora lui il candidato premier.
E il partito? Si parla di Giuseppe Civati
Non credo che riuscirà a diventare segretario, più forte di lui ci sono Fabrizio Barca o anche Sergio Cofferati, qui la componente di sinistra si farà sentire per davvero.
Ma se il governo Letta dovesse fallire ci saranno ripercussioni per i democratici?
Le ripercussioni saranno su tutto il sistema. Siamo di fronte al primo tentativo dopo la costituente di un governo per le riforme, come furono quelli De Gasperi e Parri. Se Letta fallisce, falliscono tutti, falliamo tutti.
Il Pd sopravviverà?
Sì, c’è bisogno di una sinistra di governo. Certo, sarà ridimensionata, è uscita ridimensionata dopo questa fase, ma il Pd non scomparirà mai.