Quando il nome lo scegli così, non può che essere un successo. «Stavo polemizzando su un forum, nel 2000 o 2001. Era completamente anonimo, ma chiedevano un nickname. In quel momento in tv stavano facendo la pubblicità del detersivo per ferro da stiro e ho messo quello che ho sentito: “zero calcare”. E mi è rimasto attaccato addosso». Zerocalcare – il suo vero nome è Michele Rech – è nato ad Arezzo il 12 dicembre del 1983, ma è romanissimo. È uno dei fumettisti più amati d’Italia e a ogni manifestazione pubblica deve stare ore e ore a disegnare dediche a file infinite di fan.
Come si legge nella biografia sul suo ultimo libro, Ogni maledetto lunedì su due, «per un sacco di tempo ha fatto soprattutto fumettacci sulle fanzine fotocopiate e locandine per concerti punk hardcore. Oltre a un numero sterminato di autoproduzioni nel circuito dei centri sociali, ha collaborato con il quotidiano Liberazione (chiuso), il settimanale Carta (chiuso), il mensile XL di Repubblica (nello spazio Italian Underground, ora chiuso), il mensile Canemucco (chiuso) e la divisione online della Dc comics, zuda.com (chiusa). Tra i giornali che non è riuscito a far chiudere: l’annuale antologia del fumetto indipendente Sherwood Comix, la Smemoranda, le riviste Mamma! e Internazionale».
Rifiuta la semplificazione giornalistica di essere un “autore generazionale”: «Racconto cose molto autobiografiche. Accollare a questo un valore generazionale mi sembra ingeneroso e riduttivo per la mia generazione, che non è molto di più». Ha iniziato a confrontarsi con la graphic novel, pubblicando Un polpo alla gola, «anche se – dice – la brevità delle strisce mi permette di essere più spontaneo; di andare a braccio. Nel romanzo grafico serve più consapevolezza, più lavoro di scrittura, e più maturità». Tutti i suoi libri sono stati dei grandi successi editoriali. Il primo dei tre, La profezia dell’armadillo colore 8 bit, è ormai alla quinta ristampa.
Per vivere, oltre al disegno, dà ripetizioni ai ragazzini delle medie (che puntualmente finiscono nelle sue strisce). E prima che nei libri i suoi fumetti finiscono in rete sul blog zerocalcare.it.
Zerocalcare, la video intervista
La dedica di Zerocalcare a Linkiesta
Zerocalcare disegna la dedica a Linkiesta
Il nome di Zerocalcare è anche legato ai fatti del G8 di Genova. Nel 2011, in occasione del decennale, ha disegnato A.F.A.B. Titolo geniale (fu picchiato, a 17 anni, non dalla polizia ma da agenti della Forestale). Qui alcune sue interviste e strisce: Wired, Repubblica, La Stampa, myEurop.info.
Perché non possiamo dirci trentenni
da Ogni maledetto lunedì su due
Su twitter: @zerocalcare @Baopublishing