Scelto per voi da The Atlantic*
L’organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ha pubblicato il suo rapporto annuale, “World of Work”, sullo stato del lavoro nel mondo e i risultati sono veramente deprimenti.
Il tasso di occupazione nei paesi emergenti non ritornerà al livello pre-crisi fino al 2015, mentre nelle economie avanzate si dovrà aspettare fino al 2017. Ma anche allora si prevede che il numero di disoccupati aumenterà del 4 per cento fino a raggiungere la soglia di 208 milioni di persone nel 2015. Com’è possibile che il tasso di occupazione e di disoccupazione aumentino simultaneamente? I disoccupati escono dalla forza lavoro: in più della metà dei paesi in cui è stata condotta l’analisi, la partecipazione alla forza lavoro è diminuita fortemente perché i lavoratori si sono scoraggiati e hanno smesso di cercare lavoro.
O forse, peggio: è la qualità ad essere peggiorata nel mondo del lavoro, anche in quei paesi dove il tasso di disoccupazione è in diminuzione. I ricercatori che hanno condotto lo studio riportato in basso hanno creato un grafico che compara la “qualità del lavoro”, misurata in termini di salari medi, benefit e ore di lavoro, alla creazione di nuovi posti di lavoro tra il 2007 e il 2011. In pratica, la posizione migliore è in alto a destra (dove i paesi stanno creando nuovi posti di lavoro e di migliore qualità) e quella peggiore è in basso a sinistra (dove le economie stanno creando meno posti di lavoro e di peggiore qualità). Il riquadro a sinistra ritrae la situazione delle economie avanzate, quello a destra quello delle economie emergenti.
Vale la pena notare: i nuovi posti di lavoro delle economie avanzate sono di bassa qualità, con l’eccezione di paesi come la Corea del Sud, Norvegia e Polonia. Gli Stati Uniti stanno creando pochi posti di lavoro ma di migliore qualità – un’evidenza che riflette l’alto livello di disuguaglianza negli Usa. Per i paesi emergenti sta risultando più facile creare più posti di lavoro e di migliore qualità perché partono da una qualità del lavoro più bassa. (In altre parole, è facile migliorare la qualità del lavoro in un paese dove la maggior parte delle persone guadagna meno di 10 dollari al giorno; è molto più difficile in un paese dove il reddito medio è 50.000 dollari all’anno).
Un esempio di come le economie avanzate stanno creando posti di lavoro ma di peggiore qualità? In Germania, la riforma del lavoro di Hartz ha creato qualcosa chiamato “mini-job”, un tipo di lavoro part-time, a salario limitato, che è comunque meglio di essere disoccupati, ma peggio di un buon lavoro.
Kemalettin Tunç, 40 anni, un immigrato dalla Turchia, ha detto che recentemente ha perso il suo lavoro alla fabbrica della Mercedes a Bremen. Per ora, Mr. Tunç ha un mini-job come autista di taxi e guadagna 5 euro l’ora. Ma è fiducioso che la sua esperienza di lavoro gli permetterà a breve di trovare un nuovo lavoro. D’altra parte ha anche aggiunto «il mercato del lavoro è kaput, si guadagna poco». Sulla base del rapporto, questa tendenza è positiva per i ricchi. Le entrate dei lavoratori con i salari più alti nelle economie avanzate hanno ricominciato a crescere. Nel frattempo, la classe media è sempre più schiacciata tra i redditi più alti e quelli più bassi e ciò aggrava la disuguaglianza complessiva:
E perché è importante? (nel grafico qui sotto l’aumento del pericolo di disagio e disordine sociale. L’incremento maggiore è proprio dell’Unione europea. Si tratta di un calcolo basato su dati del Gallup World Poll del 2012, ndt)
*articolo originariamente pubblicato su The Atlantic, il 3 giugno 2013