Sorride, Mark Elliot Zuckerberg. E non è difficile capire perché.
L’annuncio che Facebook ha superato abbondantemente le previsioni degli analisti per il secondo trimestre del 2013 è valso un’improvvisa impennata del valore delle azioni della compagnia, fattore che ha ingrossato il suo portafoglio personale di 3,7 miliardi di dollari nell’arco di un singolo giorno. Un record. Il biondino di White Plains ha parlato davanti agli azionisti, pochi giorni fa, snocciolando dati e grafici tutti volti al positivo. Aumentano gli utenti del social network, il traffico, e soprattutto le revenues, grazie soprattutto alla grande spinta proveniente dalla pubblicità sui dispositivi mobile.
Oggi, gli utenti che utilizzano Facebook attraverso telefono, smartphone o tablet (+50% in un anno) hanno superato quelli che vi accedono da un computer. Si tratta di una svolta epocale, ma non inaspettata, dal momento che è frutto di una serie di strategie intrecciate cui l’azienda di Menlo Park sta lavorando da tempo. I ricavi derivanti dal mobile advertising costituiscono il 41 per cento del totale, una cifra attorno ai 656 milioni di dollari; più in generale, però, è tutto il comparto pubblicitario ad essere cresciuto in modo esponenziale rispetto al 2012 (+60%). Nel frattempo, il social network è pronto a lanciare anche le pubblicità video (arriveranno nell’autunno 2013) che contribuiranno, senza dubbio, ad allargare ancora il sorriso sulla bocca di Zuckerberg nei prossimi mesi.
Intanto, superato il traguardo del miliardo di utenti – nell’ottobre 2012 – le nuove iscrizioni continuano a crescere. Dall’estate del 2011 in poi, ogni trimestre ha portato in dote tra i 45 e i 50 milioni di neoregistrati (ecco le slide con i dati aggiornati): oggi, gli utenti attivi mensilmente sono un miliardo e 155 milioni. Di questi, 819 milioni provengono dai dispositivi mobile. Più della metà, come anticipavamo in precedenza. Cinquanta milioni di nuovi utenti a trimestre è un dato impressionante, anche se molto spesso viene sottovalutato. Si tende a dare per scontato che Facebook cresca perennemente, ma non è detto che sarà così. È proprio questa, in realtà, la grande sfida che attende Zuckerberg e il suo staff: perpetuare un florido presente anche nel prossimo futuro.
Il 29enne ex Harvard lo sa. «Il nostro obiettivo è quello di connettere tutti quanti», ha detto senza falsa modestia davanti agli investitori, lo scorso 24 luglio, utilizzando la locuzione «long-term» in diversi passaggi del suo discorso. «Vogliamo raggiungere i cinque miliardi di persone». Come? Beh, questo è top-secret, almeno per ora. Di sicuro, puntando molto su Asia ed Africa, due mercati su cui il social network sta puntando molto (basti pensare al progetto Facebook for Every Phone). Agli attuali ritmi di crescita, ha calcolato Business Insider, ci vorranno 27 anni per raggiungere i 5 miliardi di utenti. Ma non dobbiamo dimenticare che nel 2040, quando ciò ipoteticamente avverrà, la popolazione mondiale dovrebbe aver già raggiunto i 9 miliardi.
Ventisette anni, comunque, resta un termine temporale difficile anche solo da immaginare: se si pensa ai grandi stravolgimenti tecnologici che hanno attraversato il web nell’ultimo decennio, come potremmo prevedere quello che si verificherà in un tempo lungo quasi tre volte tanto? L’evoluzione futura trascende l’attuale capacità di immaginazione di ognuno di noi. Ma Zuckerberg non è uno di noi. E il fatto che finora abbia sempre avuto ragione, lo dimostra.