BERLINO – In un giorno “normale” la National Security Agency (NSA) statunitense spierebbe 20 milioni di conversazioni telefoniche e 13 milioni di mail di cittadini tedeschi. Al mese, sono 500 milioni i messaggi provenienti dalla Germania che vengono archiviati e processati. Secondo le ultime rivelazioni della “talpa” Edward Snowden, pubblicate dal settimanale tedesco Der Spiegel, non solo i cittadini tedeschi ma anche il governo, la cancelliera Angela Merkel e le istituzioni europee a Bruxelles sarebbero tra gli obiettivi privilegiati dello spionaggio d’Oltreoceano. La reazione della cancelliera Angela Merkel è arrivata dopo 24 ore ma è stata contundente «lo spionaggio tra amici è inaccettabile, non siamo nella guerra fredda» ha fatto sapere attraverso il suo portavoce Steffen Seibert.
Quasi nessun paese può considerarsi al sicuro dallo spionaggio degli Stati Uniti. Stando alle ultime rivelazioni, solo un pugno di «partner di seconda classe» non verrebbero spiati: si tratta di Gran Bretagna, Australia, Canada e Nuova Zelanda. Questi paesi «non sono né obbiettivi, né è richiesta loro alcuna informazione da parte dell’NSA» si legge in documenti classificati come «strettamente segreti», pubblicati dal settimanale tedesco.
Per tutti gli altri paesi, anche quella trentina che gli USA considerano come «partner di terza classe» non valgono le stesse regole: «Possiamo intercettare i segnali di tutti i soci di terza classe e lo facciamo», stando a un documento di presentazione interno dell’NSA, pubblicato da Der Spiegel. Ed è così che l’ultima consegna di documenti di Snowden conferma ciò che gli ambienti di Governo a Berlino temevano da tempo, «e cioè che i servizi secreti USA, con la firma della Casa Bianca spiano deliberatamente anche il Governo Federale, a tutti i livelli fino alla Cancelleria», scrive il settimanale, che aggiunge, «non meraviglia quindi che anche la rappresentanza dell’Ue a Washington sia stata monitorata a regola d’arte».
Che due potenze industriali si spiino a livello politico ed economico non è forse una novità. La novità dell’ attuale scandalo di leak è la possibilità, per potenze come gli USA e la Gran Bretagna, di raggiungere il controllo totale delle comunicazioni dei propri cittadini e quelli di altri paesi, scavalcando di fatto qualsiasi organo di difesa dei dritti dei singoli e senza bisogno di un sospetto o un’ordinanza giudiziaria. La specificità tedesca risiede nel fatto che i servizi segreti federali del Bundesnachrichtendienst (BND) diversamente dall’NSA e dai britannici del GCHQ, non potrebbero spiare preventivamente tutti i cittadini. Secondo i documenti filtrati da Der Spiegel, lo farebbero però indirettamente, assistendo l’NSA nelle sue operazioni in Germania.
Le reazioni dal Governo tedesco non si sono fatte attendere. La ministra della Giustizia, Sabiene Leutheusser Schnarrenberger, esponente del partito liberale e attenta alle questioni della privacy ha detto oggi che «se le informazioni pubblicate sono vere, la situazione ricorda a quella tra nemici durante la Guerra Fredda», ed ha aggiunto «che gli amici statunitensi sorveglino gli europei come nemici va oltre l’immaginabile». La stessa ministra aveva richiesto nelle scorse settimane spiegazioni “esaurienti” ai suoi omologhi britannici e americani riguardo alle rivelazioni pubblicate prima dal Guardian e poi da altre testate.
La procura federale tedesca ha fatto sapere a Spiegel Online nella giornata del 30 giugno che attualmente sta studiando tutte le informazioni provenienti dai leaks su PRISM (il programma di spionaggio USA) e Tempora (quello britannico). In particolare cerca di stabilire se l’attività di controllo si è svolta come conseguenza di un sospetto concreto. I documenti di Snowden permettono di ricostruire quanti dati sono stati spiati ogni giorno in Germania negli ultimi mesi. Stando a questa classifica, il giorno meno interessante per Washington è stato lo scorso 30 dicembre dove il totale di comunicazioni spiate è sceso a 13 milioni. Mentre il 7 di Gennaio ha raggiunto i 60 milioni. Lo scorso mese di dicembre, anche lo spionaggio USA verso l’Italia è stato rilevante ed è arrivato a sfiorare i 5 milioni di comunicazioni al giorno.
Già venerdì 29 giugno erano stati anticipati alcuni dei contenuti delle ultime rivelazioni, in particolare riguardo a Bruxelles. Gli 007 americani, stando ai documenti, spiavano i diplomatici europei a Washington e a New York, e avrebbero inoltre intercettato i computer e i telefoni dell’Unione europea, forse anche quelli dei leader, a Bruxelles. Secondo il settimanale tedesco, circa cinque anni fa i responsabili della sicurezza Ue, a causa di disturbi nelle telefonate, si accorsero che alcune delle comunicazioni del Justus Lipsius, il palazzo che ospita il Consiglio Ue e i vertici dei leader europei, venivano intercettate a distanza. Le rivelazioni hanno causato la reazione immediata del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz che ha chiesto spiegazioni immediate.