Come trovare lavoro in Danimarca: le occasioni e i siti

Lavorare all’estero

Capitale: Copenaghen

Forma di governo: Monarchia parlamentare

Re: Margherita II di Danimarca

Primo Ministro: Helle Thorning-Schmidt

Area: 43.094 km2 (134°)

Popolazione: 5.550.142

Densità della popolazione: 129 ab/km2

Lingua: Danese, Faroese, groenlandese, tedesco (piccola minoranza)

Religione: Evangelica luterana (ufficiale) 95%

Pil (PPP): $210,147miliardi (2012)

Pil pro capite (PPP): 37.657$ (2012)

Crescita del Pil: -0,4% (2012), 1,1% (2011), 1,6% (2010)

Debito pubblico: 45,8%del Pil (2012)

Tasso di disoccupazione: 7,7% (2012)

Tasso di disoccupazione giovanile: 14,1%

Moneta: Corona danese (cambio con l’euro)

I pro e i contro della Danimarca

PRO: “Raggiungere la Danimarca” è la formula coniata da Lant Pritchett e Michael Woolcock, della Banca Mondiale, per descrivere «un modello [di modernizzazione] a cui gli altri Paesi europei guarderanno nei secoli a venire». La Danimarca, grazie alla combinazione di uno stato sociale generoso e di un’economia di mercato aperta, è riuscita meglio di altri paesi ad affrontare le sfide aperte dalla scarsità delle risorse e dalla globalizzazione.

I danesi sono, infatti, tra i popoli europei più soddisfatti del proprio Paese. Questo è quello che emerge dal Better Life Initiative dell’Ocse: «la Danimarca ottiene risultati eccezionalmente buoni nelle misurazioni del benessere, come dimostra il fatto che è tra i migliori Paesi in un grande numero di voci del Better Life Index». Per l’Ocse i danesi si collocano al primo posto quanto a «soddisfazione personale» ed «equilibrio tra vita e lavoro», e ottengono buoni risultati pure in voci importanti come la «comunità»

La percezione dei danesi è confermata dall’Indice di Sviluppo Umano (HDI), secondo cui la qualità della vita in Danimarca è tra le più alte del mondo. Con un valore di 0,905 si colloca ben sopra la media mondiale (0,69) e in linea con i valori degli altri Paesi della regione scandinava, Norvegia (0,955), Svezia (0,916) e Finlandia (0,892). Si trova al quarto posto del Democracy Index dell’Economist, un indice che misura il livello di democrazia in un Paese. È uno dei luoghi più egualitari del pianeta, con un coefficiente di Gini, un indice che misura la disparità nella distribuzione del reddito, più basso di quello svedese o norvegese. E anche la parità tra i sessi è fortemente tutelata: il paese si colloca al settimo posto del Gender Gap Index ed esibisce un tasso incredibilmente alto di partecipazione femminile. La percentuale di donne che lavora (72%) è molto prossima a quella maschile (79%).

I danesi credono nell’uguaglianza e nella solidarietà, ma anche nei benefici della globalizzazione e della concorrenza. La Danimarca ha un impressionante numero di imprese competitive a livello globale; nella classifica FT Global 500 2011 delle maggiori società per capitalizzazione, figuravano ben tre imprese danesi: la farmaceutica Novo Nordisk; la Danske Bank; e il colosso dell’estrazione petrolifera e dello shipping, Møller-Maersk. Inoltre ogni anno il Paese attrae un’ingente somma di investimenti esteri; nel 2009 ha attirato quasi 8 miliardi di dollari in investimenti stranieri diretti (Fdi), più di Finlandia o Norvegia.

Infatti, la Danimarca domina non solo negli indici di benessere individuale, ma anche in quelli di competitività economica. È, infatti, seconda per qualità dell’ambiente imprenditoriale e capacità tecnologica. Quinta per facilità di fare affari. Ottava per libertà economica. Settima per creatività economica. Dodicesima per competitività globale. Ed è il luogo meno corrotto del pianeta.

Infine, ha uno dei mercati del lavoro più liberali d’Europa. Il paese è il pioniere della flexicurity, un sistema che da un lato consente agli imprenditori di licenziare più facilmente, incentivandoli però ad assumere; dall’altro offre una rete di sicurezza che garantisce generosi sussidi di disoccupazione ai lavoratori. Questo sistema fa in modo che lo Stato non debba proteggere i posti i lavoro, bensì i lavoratori stessi.

CONTRO: La Danimarca è stata duramente colpita dall’esplosione della bolla immobiliare-finanziaria e dal congelamento dei mercati finanziari internazionali del 2008, con pesanti ripercussioni sull’economia reale. Il Pil è calato dell’1,1 per cento nel 2008 e del 5,2 per cento nel 2009. Ci sono stati segnali di crescita nel 2010 e nel 2011, ma nel 2012 l’economia danese è tornata in recessione, – 0,4 per cento. Anche l’occupazione è calata di circa 5 punti (un calo significativo rispetto ad altri Stati). Oggi la situazione è, però, meno grave che in molti altri Paesi. La disoccupazione è sì alta, ma per gli standard danesi, non europei. È vero che l’economia cresce poco, a causa del calo degli investimenti privati e dei consumi, ma le esportazioni sono in crescita e la bilancia dei pagamenti è in attivo.

La tassazione in Danimarca è tra le più alte al mondo. La spesa pubblica, in percentuale del Pil, è aumentata dal 51 per cento al 58 per cento dopo la crisi finanziaria del 2007-08; oggi è la più alta tra quelle dei paesi dell’Oecd. Più del 46,4 per cento svedese. E del 43,5 per cento italiano. Le tasse, in Danimarca, sono significativamente più alte della media su redditi e consumi (comprare un’auto, in Danimarca, è un vero salasso). D’altra parte lo Stato danese offre servizi di altissima qualità. Secondo alcuni sondaggi, i danesi sarebbero disposti a pagare ancore più tasse per avere servizi ancora migliori. Inoltre il sistema fiscale danese aiuta chi fa impresa. Secondo la Banca Mondiale, nel 2010 le aziende danesi hanno versato al fisco circa il 29,3% dei loro profitti commerciali, contro il 30,1% di quelle svizzere, il 40,8% di quelle finlandesi e il 68,6% di quelle italiane. E se i datori di lavoro non devono versare contributi.

Negli ultimi anni nel paese sono state varate una serie di politiche molto rigide contro l’immigrazione. Il problema del multiculturalismo e dell’integrazione si è imposto ai vertici del dibattito politico. L’ondata di malcontento contro il forte flusso di immigrazione, che si riversava sul paese, è stata cavalcata dal Partito popolare, il terzo partito del paese. Il suo programma, alle ultime elezioni, tuonava: «la Danimarca non è un paese d’immigrazione e non lo è mai stato. Perciò non accetteremo che sia trasformato in una società multietnica». Il Partito popolare è riuscito a interpretare i timori della della Vecchia Danimarca. Molti sondaggi dicono che sono i meno istruiti, quelli con i redditi bassi o che non parlano inglese, a votare per il Partito popolare.

Infine bisogna ricordare che il clima potrebbe creare qualche difficoltà. Il clima della Danimarca, temperato di tipo atlantico, è in realtà meno rigido di quello che potrebbe far pensare la latitudine del paese, grazie all’influenza delle correnti atlantiche. Gli inverni non sono particolarmente rigidi e la temperatura media nei mesi di gennaio e febbraio si aggira attorno agli 0 °C, tuttavia le temperature possono raggiungere picchi molto bassi, ben oltre i -10 gradi, a causa delle masse di aria provenienti da nord ovest (Groenlandia e dall’Islanda) e soprattutto da nord-est (Finlandia e Siberia). Le estati sono, invece, fresche con una temperatura media nel mese di agosto di 15,7 °C. Inoltre, a causa della posizione geografica del paese, la durata dell’illuminazione solare diurna è molto variabile. Durante l’inverno le giornate sono corte: il sole sorge attorno alle 8.30 e tramonta verso le 15.30. Mentre nella stagione estiva l’alba arriva verso le 3.30 e il tramonto si sposta alle 22.00.

TROVARE CASA

La maggior parte dei lavoratori stranieri sceglie di alloggiare in appartamenti in affitto, soprattutto se prevede di risiedere in Danimarca per un periodo limitato di tempo. A seconda delle disponibilità finanziarie e della durata del soggiorno, è anche possibile acquistare un’abitazione o una parte di essa (case in comproprietà).

Per affittare una casa di norma bisogna versare un deposito che ammonta a tre mensilità anticipate. Anche per affittare una stanza è necessario stipulare un contratto scritto che specifichi i dettagli dell’accordo, per esempio di chi sono a carico le utenze come il riscaldamento, l’acqua e l’elettricità. Se si presentano dei problemi, è necessario notificarli immediatamente al proprietario di casa. Il periodo di notifica per recedere dal contratto di affitto è tipicamente di un mese.

Diverse sono le fonti di informazioni per chi cerca un alloggio in Danimarca.

Internet. Ci sono molti siti che pubblicano annunci di case e appartamenti in affitto o in vendita. Questi siti Internet sono costruiti in modo tale che è possibile selezionare gli alloggi sulla base di diversi criteri, come per esempio se la casa è in vendita o in affitto, la posizione, il prezzo e le dimensioni. Su alcuni siti è anche possibile creare un profilo utenti in modo tale che quando un annuncio conforme ai criteri desiderati viene pubblicato online, l’utente viene immediatamente notificato via mail. Sul sito del Ministero dei rifugiati, dell’immigrazione e dell’integrazione, newtodenmark.dk, è possibile trovare ulteriori informazioni su come trovare un alloggio in Danimarca, sui contratti di affitto, etc.

Giornali. Annunci di appartamenti in affitto possono essere trovati alla voce “Boling” (alloggi) sui maggiori quotidiani nazionali come Jyllands-Posten, Berlingske Tidende e Politikeno su quelli regionali, come JydskeVestkysten. Il venerdì, il sabato e la domenica questi giornali includono degli allegati sulle case in affitto e in vendita.

Agenzie Immobiliari. Queste agenzie sono società private responsabili della vendita e dell’affitto di immobili.

MERCATO DEL LAVORO

La crisi economica ha provocato un aumento del tasso di disoccupazione, che nel gennaio 2012 ha raggiunto quota 7,9 per cento; il tasso di disoccupazione danese rimane, comunque, di 2,2 punti percentuali inferiore della media europea. La Danimarca continua a presentare un’alta offerta di lavoro in alcune aree del settore privato; alta resta la domanda di lavoratori qualificati nell’IT, nell’industria e nei settori farmaceutici e delle biotecnologie.

Nel breve periodo, nel settore pubblico ci sarà un’alta offerta di lavoro solo per poche figure professionali altamente qualificate, soprattutto di dottori. Ma nel giro di qualche anno, con l’uscita dal mercato del lavoro della generazione del “baby boom”, ci si aspetta che l’offerta di lavoro aumenterà in molti altri settori, in particolare nel campo della previdenza sociale.

La Danimarca ha una popolazione di 5,5 milioni di abitanti e la sua forza lavoro ammonta a circa 2,7 milioni. Il paese può essere descritto come una società dei servizi e della conoscenza. Circa il 75 per cento della forza lavoro è impiegata nel settore dei servizi, del commercio, dei trasporti e delle comunicazioni, sia pubblico che privato. Solo il 3 per cento della forza lavoro è impiegato nell’agricoltura. La Danimarca è dotata di un ottimo sistema di welfare, finanziato dalle tasse dei cittadini.

Il paese è caratterizzato da un grande numero di piccole e medie imprese e negli ultimi anni è stato tra i paesi più competitivi del mondo. Tra le imprese danesi più note figurano Maersk (trasporto e produzione di petrolio), Arla (prodotti caseari), Novo Nordisk (industria farmaceutica), Brandtex (abbigliamento), Bang & Olufsen (radio e televisioni), Danfoss (impianti di aria condizionata e di riscaldamento), Grundfos (elettropompe), Velux (finestre), Lego (giocattoli) e Vestas (uno dei più grandi produttori di turbine eoliche del mondo).

Dal 1 agosto 2009, le iniziate del governo danese a sostegno dell’occupazione e il servizio di collocamento pubblico hanno luogo nei centri di collocamento di 91 municipalità del paese, che è stato suddiviso in quattro regioni occupazionali (Zealand/capitale, Danimarca meridionale, Jutland centrale e Jutland settentrionale). I cittadini provenienti da paesi appartenenti all’Unione europea e all’Area economica europea, giunti in Danimarca in cerca di lavoro, possono recarsi al centro di collocamento a loro più vicino. Tutti i centri dovrebbero essere in grado di gestire le esigenze dei cittadini e delle imprese europee e di indirizzarli ai servizi di “Lavorare in Danimarca” che meglio si conformano alle loro esigenze. “Lavorare in Danimarca” è un servizio offerto dal governo danese che consiste in un sito Internet, workindenmark.dk,e in tre centri che si trovano a Copenhagen, Odense e Aarhus. Questi centri possono aiutare i lavoratori stranieri, sia quelli che risiedono nel paese sia quelli che non si sono ancora trasferiti, a trovare lavoro in Danimarca.

LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO

In Danimarca, Paese membro dell’Unione europea, si applica il principio fondamentale di libera circolazione dei lavoratori sancito nell’articolo 45 del trattato sul funzionamento dell’Ue e ulteriormente precisato dal diritto derivato e dalla giurisprudenza della Corte di giustizia europea. I cittadini dei Paesi membri della Ue godono del diritto di cercare lavoro in un altro Paese dell’Ue, lavorarvici senza bisogno di un permesso di lavoro, viverci, godere della parità di trattamento rispetto ai cittadini nazionali per quanto riguarda l’accesso al lavoro, le condizioni di lavoro, nonché qualsiasi altro beneficio sociale e fiscale.

I cittadini di Paesi membri dell’Uepossono anche chiedere il trasferimento di alcuni tipi di copertura sanitaria e previdenziale verso il Paese in cui si trasferiscono.

LINK UTILI PER TROVARE LAVORO

1. EURES – Il portale europeo della mobilità professionale

Tutte le informazioni e i dati ufficiali su mercato del lavoro, condizioni di vita e di lavoro e legislazione europea sulla mobilità europea.

2. WORKINDENMARK

È il portale ufficiale di reclutamento internazionale della Danimarca. Il sito contiene un database di offerte di lavoro e di curriculum, oltre a tutte le informazioni rilevanti per i datori di lavoro danesi e gli stranieri in cerca di lavoro in Danimarca (sia prima che dopo il loro arrivo nel paese).

3. DENMARK.NET

Il sito contiene un database di offerte di lavoro in inglese in Danimarca. Offre inoltre alcune informazioni di carattere generale sulla vita in Danimarca.

4. JOBS IN COPENHAGEN

Il sito contiene un elenco di opportunità di lavoro la cui lingua richiesta è l’inglese. Poiché il sito è aperto e ognuno può liberamente aggiungere un annuncio, è consigliato segnalare al datore di lavoro il sito da cui l’annuncio è stato trovato.

5. KK.DK

Il sito offre una serie di informazioni pratiche su dove e come cercare lavoro se sei nuovo del paese e non parli danese.

ALTRI LINK UTILI PER VIVERE IN DANIMARCA

Informazioni pratiche di viaggio in Danimarca
Acqua potabile, carte di credito, norme sanitarie, festività, orari di apertura, tutto ma proprio tutto per un soggiorno sereno in Danimarca.
www.visitdenmark.it

Meteo
Previsioni del tempo dettagliate per tutto il territorio danese.
www.dmi.dk

Passaporti e visti
Informazioni su passaporti e visti a cura del Ministero degli Affari Esteri della Danimarca.
um.dk

Norme doganali
Informazioni sulle norme doganali danesi.
europa.eu

Viaggiare in aereo
Per pianificare il vostro viaggio, consultate gli orari di arrivo e di partenza sul sito dell’operatore nazionale più grande presente nei principali aeroporti danesi.
www.flysas.com

Biglietti e orari di treni e autobus
Viaggiate comodamente in treno tra le città della Danimarca e raggiungete anche con i più piccoli paesi della nazione con gli autobus.
www.rejseplanen.dk

Che fare in caso di emergenza?
Il numero di emergenza da contattare in qualunque Paese Ue è il 112: è gratuito e può essere chiamato sia da telefono fisso che da cellulare.

Twitter: @SaraBanfi88 

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