Portineria MilanoLupi vs Santanchè, prove tecniche di leadership Pdl

Berlusconi e il futuro del centrodestra

Più che lupi, colombe. Maurizio Lupi, ministro alle Infrastrutture e Trasporti, si prende la sua “giornata” e la sua “ovazione” al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. Spegne le polemiche di questi giorni sull’instabilità del governo Letta appeso alla decadenza di Silvio Berlusconi (“Dal nostro punto di vista continuiamo a sostenere il governo”, dice). E dopo aver già lanciato nei giorni scorsi qualche sasso contro il capo dei falchi Daniela Santanchè (“Mi preoccupano i protagonismi personali” chiosa), allontana l’ipotesi di dimissioni in massa dei ministri del Pdl (“Decideremo il da farsi passo passo insieme a Berlusconi”).

È il venerdì di chiusura della kermesse riminese. E prima del suo intervento in un dibattito sulle Infrastrutture, Lupi incontra i giornalisti di fronte alla fontana all’entrata della Fiera. «Volevamo farlo camminare sulle acque» scherza il portavoce. In fin dei conti, dopo gli anni passati con Silvio Berlusconi e Roberto Formigoni, in questa carestia di leader politici, al Meeting è Lupi il vero protagonista. Potrebbe essere lui il nuovo leader di una area moderata di centrodestra? Lui il possibile candidato? Qualcuno ne parla tra gli stand. «Ma dovrebbe costruirsi intorno una rete molto robusta» spiega un vecchio giornalista della politica italiana.

Di certo c’è che il ministro ciellino mantiene una posizione molto gradita al presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini. È in linea con il governo di Enrico Letta di cui ha sottoscritto l’appello che il premier ha lanciato qui al Meeting di Rimini per non sabotare l’esecutivo. Ma allo stesso tempo Lupi ha mantenuto rapporti stretti con Berlusconi, sostenendolo anche nei mesi più difficili dei processi, tra cui quello più eticamente delicato: Ruby e la prostituzione minorile. Tra le fila di Comunione e liberazione qualcuno glielo aveva anche rinfacciato questo appoggio spinto al Cavaliere.

Ma adesso “Maurizio” si ritrova ad essere un ingranaggio fondamentale per la tenuta di un esecutivo “plasmato” due anni fa proprio qui a Rimini con l’intergruppo parlamentare e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e sempre l’anno scorso durante un incontro sulle riforme insieme con Letta, Raffaello Vignali e Tiziano Treu. In questi mesi da ministro ha saputo piazzare i suoi uomini in posti chiave, come Mario Valducci all’Autorithy dei Trasporti o Osvaldo Napoli alla vicepresidenza dell’Osservatorio Tav. In questi giorni, pur girando ogni giorno tra gli stand del Meeting, ha mantenuto sempre una posizione defilata. Ha aspettato di intervenire anche nel giorno del ministro dell’Interno Angelino Alfano. 

Sulla Santanchè è stato però il più deciso, ponendosi come l’alternativa moderata nel centrodestra. «Non mi preoccupano i falchi e le colombe, distinzione inesistente, io sono al meeting che come simbolo ha una colomba, nel quale io mi ritrovo, pur chiamandomi Lupi. Mi preoccupano, invece, i protagonismi personali, perchè troppe volte per progetti personali, legittimi, rischiano di creare divisioni intorno al Pdl che non ci sono e che fanno male al Pdl e soprattutto al Presidente Berlusconi». Più di Alfano sembra essere proprio Lupi il pontiere del futuro centrodestra, quando in un modo o nell’altra al Cavaliere toccherà farsi da parte… 

Twitter: @ARoldering

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter