Circola una voce insistente in queste ore tra i ranghi del Popolo della Libertà: Silvio Berlusconi avrebbe già chiesto ai ministri pidiellini del governo Letta di dimettersi venerdì. Tra due giorni. I rumors per il momento non sono ancora confermati, ma dopo la riunione di questo pomeriggio anche tra i deputati e senatori del Pdl, l’ordine partito da Arcore potrebbe essere ufficializzato. E Maurizio Lupi (Infrastrutture), Angelino Alfano (Interno), Beatrice Lorenzin (Salute), Gaetano Quagliariello (Riforme Costituzionali) e Nunzia De Girolamo (Politiche Agricole) potrebbero rassegnare le dimissioni dall’esecutivo.
Appena tre giorni fa Berlusconi rassicurava il governo, ma ora la situazione sembra precipitare. Già stamattina i quotidiani davano conto di un ribaltamento, con il Cavaliere pronto a rovesciare il tavolo prima del 9 settembre, quando la giunta delle immunità parlamentari del Senato dovrà iniziare a discutere sulla decadenza dopo la sentenza Mediaset in Cassazione. E in queste ore è riunito pure l’ufficio di presidenza della giunta per calendarizzare le date in cui si riuniranno i componenti e quando sarà votata la decadenza.
Del resto, già questa mattina ci aveva pensato il vicepremier Angelino Alfano a infiammare la situazione dopo le minacce all’ex ministro della Giustizia Nitto Palma. «Le gravi minacce al senatore Nitto Palma, sono l’ulteriore prova di un sistema di violenza che mira ad avvelenare il clima politico, trasformando la contrapposizione democratica in uno scontro frontale i cui unici strumenti sono l’odio e l’assenza di ogni forma di rispetto. Sono affettuosamente vicino al senatore Palma il cui lavoro, attento e coscienzioso, è apertamente riconosciuto e che, sono sicuro, proseguirà senza alcuna battuta d’arresto», ha detto Alfano.
«Chiediamo al Pd risposte precise. Se arriveranno risposte chiare il governo può andare avanti, altrimenti non possiamo più stare insieme». Altero Matteoli, lasciando la riunione del gruppo Pdl al Senato, ha confermato la linea dura del partito di Silvio Berlusconi, tornando a chiedere al Pd una posizione precisa circa l’applicabilità della legge Severino in merito alla decadenza del Cavaliere dopo la sentenza definitiva di condanna. Se decade Berlusconi, quindi, cade il governo? «Per forza», ha replicato Matteoli, perchè «è chiaro che non possiamo stare insieme al Pd al governo se vuole applicare una legge che per noi non va applicata in quanto o fatti sono precedenti” alla sua entrata in vigore. Dunque, conclude il senatore pidiellino, «per noi non è una questione di incostituzionalità ma è un problema di applicabilita’ della legge che per noi non va applicata perchè retrodatata».