La National Security Agency americana avrebbe avuto accesso nei mesi scorsi alle conversazioni di vari capi di Stato e di Governo, tra i quali il presidente francese François Holland e la Cancelliera Angela Merkel. Anche l’Italia figurerebbe nella lista. Il programma di spionaggio ormai noto come “datagate” sta incrinando le relazioni tra Europa e Stati Uniti, da oltre sessant’anni solidi alleati. Ecco i contributi principali de Linkiesta sul tema.
EDWARD SNOWDEN E LA LETTERA ALLA GERMANIA
Suona come un appello la lettera che Edward Snowden ha consegnato il 2 novembre al veterano leader del partito Verde tedesco Christian Ströbele e che è diretta all’amministrazione tedesca. Nel testo, l’ex dipendente della National Security Agency (NSA) americana segnala la sua disponibilità a collaborare con il governo tedesco riguardo al contenuto dei documenti che ha filtrato fino ad ora. L’opposizione tedesca vuole chiedere che la talpa parli di fronte a una commissione parlamentare di inchiesta. Questo potrebbe facilitare la sua richiesta d’asilo in Germania, anche se gli ostacoli sono molteplici.
IL TESTO DELLA LETTERA DELLA TALPA
Snowden gola profonda della Germania sulla Nsa?
Snowden ha consegnato una lettera al leader del partito Verde tedesco Christian Ströbele
OBAMA E LA SUA STRATEGIA DI DIFESA
Barack Obama non ne sapeva nulla. Non era stato informato. Non era al corrente. L’ha saputo dai giornali, come l’hanno saputo tutti. Questo è il tenore delle risposte ufficiali che la Casa Bianca offre di fronte a qualsiasi guaio coinvolga il presidente, dalle intercettazioni della Nsa al disastro tecnico che ha ingolfato la piattaforma dell’Obamacare.
LE GAFFES MEDIATICHE DI BARACK OBAMA
Da Nsa a Obamacare, tutte le amnesie del Presidente
Giocare sempre la carta del “non sapevo” rivela lo smarrimento della sua leadership
INIZIATO DAGLI USA; IL DATAGATE HA RAGGIUNTO EUROPA E RUSSIA
DAGLI USA ALLA RUSSIA. E NON È TUTTO
Scandalo Nsa, un domino che non si arresterà presto
È la guerra delle spie, partita dagli Usa e passata per Europa e Russia. Cosa accadrà ora?
LA STANZA SEGRETA A BERLINO
In seguito alle filtrazioni di documenti, la stampa tedesca ha raccolto prove sempre più consistenti. È stato il quotidiano Der Spiegel ad aver pubblicato foto “termiche” che dimostrerebbero come dentro l’ambasciata Usa a Berlino – a pochi passi dagli uffici di Angela Merkel – si nasconde un’area da cui la Nsa avrebbe spiato la cancelliera. All’interno dell’edificio si troverebbe una stanza di controllo non dichiarata, dotata delle tecnologie di spionaggio più moderne e sapientemente orientata verso l’ufficio della donna più potente al mondo, a poche centinaia di metri di distanza in linea d’aria.
Lo racconta la corrispendente da Berlino Laura Lucchini:
LO SCANDALO NSA IN GERMANIA
La stanza segreta da cui gli Usa spiavano Angela Merkel
Le foto dello Spiegel dimostrerebbero che le operazioni di spionaggio avvennero dall’Ambasciata Usa
Laura Lucchini
I DUBBI DI OBAMA
Mentre l’amministrazione Obama prova a limitare in patria i danni in termini di consenso elettorale provocati dallo scandalo, si interroga tuttavia sulla sincerità dei paesi europei, Germania in testa, dubitando che essi non stiano sfruttando l’occasione per rivedere gli accordi sulle operazioni di intelligence con gli Usa. È la chiave di lettura che dà il Financial Times, e che vi riproponiamo su Linkiesta:
SCELTO PER VOI DAL FINANCIAL TIMES
Il dubbio Usa: la rabbia degli europei su Nsa è vera?
L’amministrazione Obama stretta fra l’ascolto delle lamentele alleate e le regole dello spionaggio
L’INTERVISTA A MICHAEL BRENNER
Per capire se lo scandalo avrà ripercussioni sui rapporti transatlantici, e per comprendere meglio i motivi della sorveglianza a tappeto dei servizi di sicurezza americani, abbiamo parlato con Michael Brenner, professore emerito di Relazioni internazionali alla University of Pittsburgh e senior fellow al Center for Transatlantic Relations della Johns Hopkins University.
“Lo scandalo Nsa dimostra l’incompetenza di Obama”
Michael Brenner, guru delle Relazioni internazionali: «Casa Bianca ossessionata dalla sicur
Damiano Beltrami