Lo Ior fa soldi con il debito pubblico italiano

Il primo bilancio online della banca

È la banca vaticana, ma non sembra poi così diversa dalle altre. Almeno a guardare dalla composizione degli utili 2012, pari a 86 milioni di euro rispetto ai 20 del 2011. In gran parte ascrivibili all’attività di trading sui titoli di Stato, che ha portato in dote 51 milioni di euro rispetto a una perdita di 38 iscritta a bilancio 2011. In gran parte sono bond del Tesoro: dei 2,4 miliardi di titoli di debito in portafoglio, i titoli di Stato italiani sono pari a 1,17 miliardi.

Come anticipato ieri, l’Istituto per le opere di religione ha pubblicato oggi per la prima volta nella storia il dettaglio del bilancio relativo all’anno scorso, certificato dalla società di consulenza Deloitte. Un centinaio di pagine che spiegano nel dettaglio le caratteristiche della “misteriosa” attività operativa che si svolge dietro le spesse mura del Torrione Niccolò V. A livello di clienti e dimensioni, non si può certo dire che la banca presieduta da Ernst Von Freyeberg sia un colosso: 18.900 clienti, la metà enti ecclesiastici, e una decina di milioni in gestione. Eppure non è la quantità, ma la qualità dei clienti – il conto “Omissis” di Giulio Andreotti – che ha sempre destato sospetto. La pubblicazione del bilancio, in questo senso, rappresenta un notevole sforzo di riforma nel segno della trasparenza, fortemente voluto da Papa Francesco. 

Fonte: bilancio 2012 Ior

A tradire la storia recente dell’istituto sono due partecipazioni di minoranza svalutate negli ultimi due esercizi: Cattolica Assicurazioni e Banca Carige. L’investimento in quest’ultima, iscritto a 470 milioni rispetto ai 916 di fine 2011, è stata oggetto di un durissimo scontro tra l’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e il segretario di Stato Tarcisio Bertone, originario di Genova. La banca vaticana ha partecipato l’anno scorso all’aumento di capitale di Cattolica Assicurazioni, acquisendo 44mila nuove azioni per 550mila euro. Presieduta fino alla sua scomparsa dal notaio bresciano Giuseppe Camadini, amico del presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli e custode delle carte del cardinale Giovanni Battista Montini – soprannominato “il Cuccia bresciano“ – la compagnia assicurativa veronese è iscritta a bilancio per 9,4 milioni di euro, dopo il write off da 1,4 milioni di euro effettuato nel 2011. 

Paradossalmente, per quanto diverso dagli altri istituti di credito italiani, lo Ior sconta l’aumento dei crediti dubbi: il valore di quelli ristrutturati salgono da 492mila a 7,2 milioni di euro nell’arco di dodici mesi, mentre le sofferenze (esposizioni non più recuperabili) diminuiscono leggermente, da 6,798 a 6,745 milioni di euro. Certo, non tutte le banche possono contare su donazioni di immobili per 1,5 milioni di euro.

Twitter: @antoniovanuzzo

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