Lou Reed è morto all’età di 71 anni. È stato uno dei principali interpreti della musica rock dalla fine degli anni Sessanta, prima con i Velvet Underground e poi con la sua carriera solista, continuata dagli anni Settanta in poi.
L’ultima immagine postata sull’account Facebook ufficiale di Lou Reed
Nato a Brookyn, aveva conosciuto a metà degli anni Sessanta John Cale con cui aveva formato i Primitives, poi diventati Warlocks. A loro si erano aggiunti Sterling Morrison e Maureen Tucker e divennero i Velvet Underground. Avevano attratto Andy Warhol, con cui erano entrati in contatto. Il primo disco self titled con Nico è stato uno dei dischi fondamentali della storia del rock. Seguito da altri tre dischi White Light/White Heat, un secondo self-titled e Loaded del 1970, quello con i Velvet Undeground è stato l’inizio di una carriera solista per Reed passato poi da Transformer (1972) prodotto da David Bowie, seguito da Berlin, Sally Can’Dance, Metal Machine Music del 1975 per proseguire poi con dischi che hanno accompagnato tutti gli anni Ottanta, Novanta e Duemila.
A Rolling Stone nel 1987 aveva dichiarato:
«Attraverso tutto questo, ho sempre pensato che se guardassi a tutto come ad un libro, avresti davanti il Grande Romanzo Americano, dove ogni disco è un capitolo. Se prendi tutto in ordine cronologico e lo ascolti, ecco il mio Grande Romanzo Americano».
Al reporter Lester Bangs, qualche anno prima aveva detto:
«le mie cavolate sono meglio dei diamanti degli altri».
