«Il web, la tv, i film e anche la politica, banalizzano il tema e mostrano le donne come se fossero o dovessero essere sempre disponibili» Carlo Giovanardi, deputato del Popolo della Libertà, come sempre cerca di strumentalizzare temi particolarmente sensibili per l’opinione pubblica. Questa volta accade per una ragazzina di 16 anni stuprata da cinque ragazzi durante una festa a Modena. Giovanardi spiega che sarebbe meglio «non banalizzare il sesso», ma in realtà è proprio lui a banalizzare un tema così delicato. Sarebbe stato meglio il silenzio, soprattutto in una fase in cui le indagini sono ancora in corso. Buttare nella mischia la politica rappresenta l’ennesimo esempio di cinismo per raccattare due voti in più.
Giovanardi ha bisogno di apparire, di dire la sua, con una filosofia spiccia che neppure Il Moralista di Alberto Sordi riusciva a toccare. A quasi cinquant’anni di distanza dalla rivoluzione sessuale c’è ancora chi pensa che il problema di gesti così terribili sia da attribuire alla rete o alla televisione. Dice Giovanardi: «I giovani sono sottoposti ad una martellante delegittimazione e irrisione di chi collega l’attività sessuale ad un rapporto amoroso, ad un impegno, cosa che viene derisa come un atteggiamento bigotto, antico e reazionario. Per questo motivo i giovani pensano che fare sesso sia come bere un bicchiere d’acqua o come andare al ristorante». Purtroppo il bullismo, il sessismo e il male esistono nella società da secoli. E non sarà di certo cambiando tv e web che scomparirà.