Portineria MilanoFinmeccanica, parla Haschke. Fa paura a India e Italia

Elicotteri e tangenti

Parte il cuore del processo sul presunto giro di tangenti intorno alla commessa da 550 milioni di euro per i 12 elicotteri di Agusta Westland acquistati dall’India. La settimana prossima, lunedì 2 dicembre, nel piccolo tribunale di Busto Arsizio sarà ascoltato in aula come testimone Guido Ralph Haschke, l’intermediario italo-americano che insieme con il socio Carlo Gerosa e l’inglese Christian Mitchell avrebbe fatto vincere a Giuseppe Orsi, all’epoca amministratore delegato di Agusta Westland, controllata di Finmeccanica, la gara indetta dal governo indiano. Non è un dettaglio di poco conto perché Haschke è stato mediatore di diversi affari internazionali. Nella sua valigetta e nel suo computer sono state trovate diverse consulenze “importanti”, per affari tra governi e multinazionali, non solo per la holding di piazzale Monte Grappa.

Del resto Haschke aveva già risolto alcuni nodi della faccenda al pm Eugenio Fusco quando era stato fermato in Svizzera lo scorso anno. In due interrogatori di novembre 2012 e di gennaio 2013, l’intermediario aveva spiegato nel dettaglio i suoi rapporti con Agusta Westland, con altre società del mondo Finmeccanica, con Orsi e di come si era arrivati al bando di gara per la commessa di 12 elicotteri. Considerazioni che avevano spinto il Gip Luca Labianca a scrivere nell’ordinanza di arresto di Orsi e Spagnolini nel febbraio 2013 che «le dichiarazioni rese hanno un il pregio da un lato di dar conto delle dinamica degli avvenimenti e dall’altro di confessare l’avvenuta corruzione di appartenenti alle forze armate indiane allo scopo di ottenere l’aggiudicazione della gara d’appalto». Fu «una corruzione preordinata e ontologicamente posta in essere da Haschke e Gerosa Carlo (ma anche di Christian Mitchell) ed asseverata dai vertici dell’epoca di Agusta Westland che anzi fornirono i fondi necessari per corrompere i pubblici funzionari stranieri». 

A distanza di nove mesi dagli arresti dello stesso Orsi e di Bruno Spagnolini (anche lui ex ad di Agusta), entrambi imputati per corruzione internazionale e false fatturazioni, – era il 13 febbraio del 2013 -, il pm Fusco avrà davanti a sé il teste chiave di un’inchiesta che sta tenendo con il fiato sospeso le strategie della più importante industria della Difesa italiana, ma soprattutto la politica di Nuova Dehli dove il prossimo anno si andrà a votare per il rinnovo del governo di Manmohan Singh. Hashcke, estradato in Italia da poco più di un mese e rinchiuso nel carcere di Como, non senza qualche difficoltà da parte della magistratura, è già stato ascoltato nelle ultime settimane dal Gip e almeno quattro volte da Fusco: ci sono 30 nuove pagine di interrogatorio agli atti del processo. 

Sullo sfondo del capitolo giudiziario si staglia poi la possibilità che l’affare tra Agusta e India possa alla fine saltare, dopo le minacce arrivate da ambienti del governo indiano la scorsa settimana. La situazione è intricata. Una parte dei 12 elicotteri è già stata consegnata, l’altra è pronta a partire. Ieri l’azienda di elicotteri ha risposto all’India in merito al contratto e alle presunte irregolarità: in ballo c’è sempre l’ipotesi che tra le parti a decidere possa essere infine un arbitrato internazionale. Per capire la tensione diplomatica di questi giorni tra India e Italia  – rapporti già compromessi dal caso Marò -, basti ricordare che all’ultima udienza del processo di Busto Arsizio era presente anche il sottosegretario alla Difesa indiano con la delega per gli acquisti nel settore aeronautico Ashok Kumar Bal: fu incaricato già a febbraio di seguire sia il processo per tangenti sia la chiusura della cessione degli elicotteri. 

Nel frattempo le eccezioni poste dalla difesa di Orsi e Spagnolini sulla invalidità di alcune intercettazioni sono state respinte. Si tratterebbe di conversazioni di un altro protagonista della vicenda, quel Mitchell, titolare della Global Service con sede a Londra, “collaboratore di fiducia sul mercato indiano”, che avrebbe ricevuto proprio da Orsi l’incarico di affiancare Haschke nella trattativa con l’India e con alcuni esponenti del settore della Difesa e dell’aeronautica indiana. Haschke sarà ascoltato sia il 2 sia il 6 dicembre, poi l’11 dovrebbe prendere il via il controesame da parte degli avvocati Ennio Amodio e Massimo Bassi. Ora Haschke dovrà ripeterlo in aula. E sarà battaglia.

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