La misura del paesaggio, immagini dalla 106 jonica

Il festival di fotografia a Pentedattilo

Non belle cartoline paesaggistiche, ma immagini per far conoscere e analizzare società e culture del nostro tempo. È questo l’obiettivo della prima edizione del festival fotografico “La misura del paesaggio” di Pentedattilo, Reggio Calabria, dedicato a Osvaldo Pieroni, sociologo militante nel movimento “No Ponte” scomparso a settembre. In mostra fotografi di fama internazionale che si concentrano su bellezze naturali, paesaggi sfigurati, disastri ambientali. 

Ecco le fotografie di Filippo Romano – uno dei fotografi in mostra insieme ad Alessandro Grassani e Marco Rigamontiche hacatturato la bellezza di un paesaggio naturale, quello della statale che attraversa la costa jonica, da Taranto a Reggio Calabria, devastato dall’abusivismo edilizio. Agli scheletri di case mai finite e alle strade coperte di spazzatura si alternano scogliere mozzafiato, resti di templi greci e panorami incantevoli. 

106 STATALE JONICA

di Filippo Romano

La statale 106 attraversa 491 km della costa jonica da Taranto a Reggio Calabria, passando per la Puglia, la Basilicata e la Calabria. In assenza di un’autostrada, è l’unico raccordo con l’A14 adriatica e con le numerose stradine di provincia. Con le sue due corsie a doppio senso e i passi privati che vi si immettono, è anche una delle strade più pericolose d’Italia. Il suo percorso taglia luoghi e paesaggi naturali bellissimi devastati dall’abusivismo edilizio. L’edilizia rappresenta infatti una delle principali attività lucrose della mafia che costruendo senza rispettare le leggi lascia segni evidenti della propria presenza sul territorio. La Jonica è come un fiume rumoroso che, se risalito, rivela tutte le contraddizioni di un territorio incustodito. Agli scheletri di case mai finite e ai centri devastati dalla spazzatura, si alternano scogliere mozzafiato, resti di templi greci e panorami incantevoli. Percorrendola si riesce a riassumere molte delle problematiche e dei conflitti del meridione: dall’ex Italsider di Taranto agli sbarchi dei clandestini, dai cantieri sequestrati alla mafia alle opere incompiute. Nell’assenza di norme e di progetti unitari, la casualità si confonde con gli interessi individuali. Il risultato è un viaggio in cui la realtà spesso supera la fantasia.

CORIGLIANO

FERRUZZANO

RIACE

RIACE

ROCCELLA

TARANTO. BAGNO NEL FIUME

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