Al processo sulle presunte tangenti per la commessa di 12 elicotteri di Agusta Westland spunta una foto di Sonia Gandhi, leader del Congress Party indiano, insieme con il suo segretario Ahmed Patel. Il pm Eugenio Fusco l’ha pescata tra i documenti in suo possesso e l’ha mostrata al testimone Guido Ralph Haschke durante l’udienza del processo Finmeccanica nel tribunale di Busto Arsizio. È l’ennesimo colpo di scena di un processo che rischia al momento di creare più problemi politici a New Dehli, a maggio ci sono le elezioni per il rinnovo dell esecutivo, che in Italia. Il nome di Patel, infatti, potrebbe essere l’acronimo della sigla AP contenuta nel documento di Christian Michel, dove l’intermediario avrebbe messo in fila tutti i funzionari indiani a cui dovevano essere consegnati dei soldi per vincere la commessa dei 12 elicotteri di Agusta Westland.
La foto è spuntata durante il riesame da parte della difesa dell’ex amministratore delegato Giuseppe Orsi, in questo procedimento indagato per corruzione internazionale e riciclaggio. È stato anche mostrato un documento dove Michel (un fax datato marzo 2008, trovato nella cosiddetta “valigetta dei sogni”, individuata durante una perquisizione a casa di Haschke) cita in modo esplicito Patel e altri collaboratori della Gandhi che avrebbero “beneficiato” degli elicotteri.
Papello Mitchell Haschke
La questione è delicata. Anche perché inizialmente la cifra AP era stata collegata dagli inquirenti a Alliance Progressive, il partito di opposizione indiana. Nel primo interrogatorio Haschke era stato molto vago a riguardo. Anche in questa occasione Haschke, oltre a ribadire di non aver pagato soldi alla famiglia Tyagi coinvolta nell’indagine, ha affermato di non conoscere Patel, aggiungendo di non essere sicuro che la sigla AP indicasse proprio il segretario di Sonia Gandhi. Ahmed Patel era già stato coinvolto in una vicenda di tangenti quasi vent’anni fa. E pure Sonia Gandhi era stata toccata dalle indagini della magistratura.
Rispetto al documento di Michel, invece, Haschke ha spiegato di essersi preoccupato dopo averlo visto. Non solo. A precisa domanda da parte di Ennio Amodio, legale di Orsi, sul fatto che Michel millantasse spesso di conoscere molte persone in India, ha risposto: «Sì, è vero». Tutte frottole quindi? Intorno al papello del businessman inglese, insomma, si giocano i destini di gran parte del processo Finmeccanica, anche perché sarebbe la prova di corruzione per i dirigenti indiani che avrebbero costruito la gara in modo tale da farla vincere a Finmeccanica.