Mentre la macchina da guerra dei video in streaming Netflix progetta un’espansione in Europa, le media company in tutto il continente si stanno preparando alla battaglia. Il servizio di video online statunitense ha iniziato colloqui con le società americane di entertainment per avere le licenze di contenuti popolari di Hollywood in Francia e Germania, tra altre nazioni europee, secondo quanto dicono persone che conoscono bene l’argomento. Netflix ha anche cominciato discussioni con il governo francese riguardo a un possibile lancio prima della fine dell’anno, dice una persona vicina a tali negoziati.
Intanto le società dei media e tecnologiche in giro per l’Europa stanno riforzando le proprie difese riguardo ai video sul web, in una corsa per tenersi stretti iscritti e diritti per i contenuti. Più di una dozzina di servizi che offrono un buffet “all you can eat” di video per meno di 10 euro al mese sono spuntati in Europa in anni recenti. Solo lo scorso mese l’emittente satellitare tedesco Sky Deutschland ha lanciato il proprio servizio sullo stile di Netflix, chiamato Snap, e l’italiana Mediaset ha lanciato un servizio simile chiamato Infinity. «Stiamo prendendo i nuovi concorrenti molto sul serio», ha detto Rodolphe Belmer, manager numero 2 del francese Canal Plus, una divisione di Vivendi che dice di avere più di 300mila iscritti al proprio servizio in stile-Netflix, CanalPlay, poco meno del doppio di un anno prima.
L’Europa è un target irresistibile per Netflix, dicono gli analisti. Germania e Francia sono rispettivamente il quarto e sesto mercato a banda larga nel mondo, secondo la società di ricerca di mercato Snl Kagan. Tutta insieme, l’Europa occidentale aveva alla fine del 2013 134 milioni di case connesse con banda larga, in confronto alle 88 milioni di case negli Usa. ll mercato dei servizi di video in streaming è ancora alle origini in molta dell’Europa. Ora ci si aspetta che cresca più velocemente in Europa occidentale che nel resto del mondo, con ricavi attesi di 1,1 miliardi di dollari nel 2017, su di due terzi rispetto al 2013, dicono da Snl Kagan.
Aggiungere iscritti rapidamente, sia a casa che all’estero, è importante per Netflix per coprire i propri costi legati ai contenuti. Gli analisti dicono che la crescita del prezzo delle azioni di Netflix – che sono salite del 142% rispetto ai 12 mesi precedenti – riflette l’ottimismo degli investitori sul potenziale di crescita della società, compresi i mercati all’estero. Netflix è disponibile in 41 Paesi, la maggior parte dei quali in America Latina, ma non ha ancora sfondato in Europa, oltre al Regno Unito, ai Paesi scandinavi e all’Olanda.
Costruire un’economia di scala in nuovi mercati è stato un processo lungo e costoso per la società. Nell’America Latina l’e-commerce è meno sviluppato e convertire utenti di prove gratuite in iscritti a pagamento si è dimostrato difficile. Nel 2013 il “contributo alle perdite” della divisione Netflix International è stato di 274 milioni di dollari, in confronto a un profitto di 622 milioni di dollari per le attività di streaming negli Usa.
Per ora, Netflix è andata molto meglio in Europa. Dal lancio in Svezia nel 2012, per esempio, Netflix è diventato il principale servizio di streaming nel Paese, con più del doppio di utilizzo giornaliero rispetto al suo concorrente più grante, Viaplay, di proprietà del broadcaster Modern Times Group, secondo la società di misurazione di audience MMa.
La Francia potrebbe essere un mercato insidioso da abbordare [anche per questioni legali] (…) e ogni espansione in Europa si troverà a correre in un mercato affollato. La Lovefilm di Amazon, che compete nel Regno Unito con Amazon, è il servizio leader in Germania. Vivendo lo scorso anno ha lanciato un servizio simile a Netflix in Germania, chiamato Watchever, i cui utenti aumenterebbero di 100mila unità al mese. La risposta spagnola a Netflix, la di Wuaki.tv del gruppo Rakuten, è stata lanciata lo scorso autunno anche nel Regno Unito ed è intenzionata a entrare in altri Paesi quest’anno.