Framestore, la casa di post-produzione inglese che si è occupata degli effetti speciali di Gravity, che in questa categoria ha appena vinto un BAFTA ed è candidata a un quasi sicuro Oscar, ha caricato su YouTube un video in cui mostra il lavoro di computer grafica dietro al film di Alfonso Cuarón.
Stando a quello che si vede nel video e a quanto racconta un articolo sul sito di Framestore, siamo a un passo da poter definire il film di Cuarón come film d’animazione. Il direttore degli effetti speciali Tim Webber spiega che «c’è stato una fase iniziale in cui pensavamo che gli attori sarebbero stati dentro vere tute spaziali. Sarebbero stato appesi a dei cavi con un set incompleto e che noi avremmo completato [in computer grafica]» ma alla fine non è stato così. Il film è molto più in grafica 3D che in girato e nella maggior parte delle inquadrature, le facce degli attori sono l’unica parte veramente filmata.
Il processo è durato più di tre anni e mezzo, con più di un anno passato solamente a pianificare le scene prima di girale. Parte della difficoltà, spiega Webber, è legata alle scelte registiche di Cuarón e all’ambientazione: «quando hai un piano sequenza di 12 minuti che è ambientato nello spazio e hai una telecamera che può andare assolutamente ovunque e attori che possono andare anche loro ovunque — su, giù, sopra, dappertutto — la liberà è molto maggiore. Quindi hai bisogno di progettare creativamente una scena che funzioni anche senza montaggio. È un gran lavoro […]».
Anche la renderizzazione, il processo attraverso cui il computer calcola e costruisce le immagini 3D, è stato colossale. «Per renderizzare Gravity su un solo computer con un singolo processore a single core, e averlo pronto per il 2013, avremmo dovuto iniziare il processo all’inizio della civilizzazione Egizia».
Qui sotto il video. Sul sito di Framestone trovate qualche immagine dei vari passaggi produttivi e qualche altra informazione su come sono state girate le scene con attori.