I problemi del Cirque du Soleil

Ricavi per 650 milioni, profitti segreti

Nella chiesa sconsacrata di Saint-Esprit, giocolieri lanciano mazze arancioni fluorescenti di fronte all’ex altare, trapezisti si arrampicano sotto lo sguardo dei santi di pietra e “monociclisti” traballanti utilizzano due linee di banchi come corrimano. Dichiarata “eccedenza rispetto ai requisiti” dopo che gli abitanti del Quebec hanno disertato in massa il cattolicesimo, la chiesa è oggi la “École de Cirque de Québec”, attraverso cui 20.000 aspiranti entertainer passano ogni anno. Il direttore della scuola, Yves Neveu, dice scherzando, ma solo a metà: «Qualcuno ha detto che l’arcivescovo dovrebbe essere geloso perché sto riempiendo la mia chiesa». Nelle vicinanze di Montreal vanta una scuola ancora più grande per artisti circensi.

La chiesa sconsacrata di Saint-Esprit, in Quebec, usata dal Cirque du Soleil come scuola circense

Anche se solo una manciata di studenti si avvierà a una carriera nel circo, la popolarità dei programmi offerti per aspiranti acrobati, bambini locali e persino turisti dalle navi da crociera è la manifestazione visibile della mania da circo che ha colpito il Quebec. Al suo cuore c’è il Cirque du Soleil, di proprietà privata, fondato nel 1984 da una troupe di trampolieri provenienti dalla vicina Baie-Saint-Paul. Ora è una delle voci più importanti delle “esportazioni culturali” del Canada, che impiega 5mila persone in otto spettacoli permanenti a Las Vegas e in altri 12 che girano per il mondo. Nel 2012 il fatturato è stato di circa un miliardo di dollari canadesi (650 milioni di euro), mentre non sono stati rivelati i profitti.

Nel 2005 l’Economist si chiese se Guy Laliberté, proprietario di maggioranza del circo, sarebbe riuscito a far volare questo business. Tale domanda è stata sollevata ancora una volta all’inizio dello scorso anno, quando l’azienda ha licenziato 400 dipendenti, principalmente nella propria sede a Montreal. La società ha accusato il forte dollaro canadese (che da allora si è indebolito) e le conseguenze della recessione globale, che ha colpito i ricavi da sponsorizzazione. Ha avviato un’azione di riduzione dei costi, ma insiste che non è in crisi.

Il proprietario del Cirque du Soleil, Guy Laliberté, nel 2009, quando pagò 35 milioni di dollari per un viaggio nello spazio, partendo dalla Russia

In tutti i casi, la società che ha reinventato il circo, mettendo da parte gli spettacoli tradizionali come quelli dei domatori di leoni e delle donne barbute, e prendendo come target gli adulti anziché i bambini, sta certamente trovando più duro andare avanti in questi frangenti. Ha goduto di un successo precoce e rapido, perché aveva creato un incontrastato oceano blu in cui nuotare, come sottolineano due consulenti di strategia manageriale della business school francese Insead. «Questo mare ora però è pieno di squali», spiega Gilles Ste-Croix, uno dei trampolieri fondatori, che ora è la “guida artistica” della società. 

La concorrenza non proviene solo da circhi vecchi che hanno aggiornato i loro spettacoli, come Ringling Bros. e Barnum & Bailey, ma anche da una tendenza nelle arti di fondere varie discipline, per esempio portando acrobati nelle opere liriche.

Altri concorrenti più piccoli sono invece emersi dalla grande ombra che il Cirque du Soleil proietta in Quebec. Una compagnia chiamata “Les 7 doigts de la main” (le sette dita di una mano) ha stabilito un record di box-office presso il teatro di Broadway dove hanno eseguito uno spettacolo chiamato “Pipino”. Flip Fabrique, creata da un gruppo di amici appena due anni fa, è ora in giro per il mondo. E il Cirque Alfonse ha girato in tour Europa, Asia e America nel 2013 con uno spettacolo davvero canadese chiamato “Timber”, che mette in scena boscaioli che fanno giocoleria con motoseghe.

Lo spettacolo “Timber” del Cirque Alfonse

Questi gruppi più recenti sono sia una fonte di concorrenza sia di collaborazione per il Cirque du Soleil, con artisti che si spostano avanti e indietro. Il Cirque du Soleil collabora inoltre con talenti locali di rilievo, come Robert Lepage, regista, drammaturgo e attore, la cui compagnia Ex Machina ha sede a Quebec City. Questo ha rafforzato quello che è diventato un cluster dell’intrattenimento del Quebec.

Neveu, un ex allievo Cirque du Soleil, pensa che piuttosto che rimanere sotto servizio con il suo ex datore di lavoro, molti degli studenti della sua scuola andranno dritto a lavorare in una delle tante compagnie più piccole, cosa che lui vede come una tendenza salutare. Anche così, Cirque du Soleil rimane il sole intorno al quale tutti gli altri sono in orbita.

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