La dura realtà della vita in un sottomarino

Miti da sfatare

Dopo film ed esperienze cinematografiche tutti hanno un’idea di come si vive su un sottomarino. Ebbene, è del tutto sbagliata. Non c’è spazio, non corre nessuno, non ci sono scene di sesso, non c’è molto agio. La vita sotto l’acqua è molto complicata, difficile e per nulla piacevole. Altro che Ottobre Rosso. Ci sono almeno cinque ottimi motivi per cui stare in un sottomarino non è per nulla un’esperienza da film.

La preparazione è molto faticosa

Per chi l’ha fatto, è più o meno come la prigione. Si studia il più possibile, si dorme, si studia, si dorme. Per tutto il giorno almeno dieci ore sono dedicate allo studio attento di ogni componente dei motori e delle leghe, più esercizio fisico. Il sistema, insomma, mette insieme in sei mesi le informazioni che in un’università si studierebbero in sei anni. In molti svengono, altri provano a sottrarsi in tutti i modi. E la volontà dell’accademia è proprio quella: scremare, per selezionare solo i più resistenti.

Non c’è ossigeno (ed è fatto apposta)

I livelli di ossigeno su un sottomarino sono tenuti molto bassi. Lo si fa per ridurre al minimo il rischio di incendi, con però tutte le difficoltà che questo comporta. Prima di tutto, ci si ferisce di più, e si sanguina di più (l’ossigeno incide in modo importante nella capacità del corpo di auto-ripararsi). Poi ci si stanca prima e si è sempre nervosi. L’unico momento in cui viene alzato è per fare le pulizie (e ci si affatica di più).

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È affollato in modo insopportabile

Questo lo si poteva anche immaginare. Ma è difficile immaginare quanto “affollato”. Si sta strettissimi. Anche quando si dorme: tre persone condividono due cuccette, e questo implica che ci si deve dare il cambio. Appena uno si alza, l’altro va a dormire, nelle stesse coperte. Non è un modo di dire: quando ci si muove in sottomarino si dorme sei ore al giorno, a ritmi non precisi. Non c’è nessuna luce che dia il senso del tempo, non c’è il Sole che detta i ritmi della veglia e del sonno. Per cui si vive in un ritmo di 18 ore al giorno. Con un occhio alla forma fisica, perché si è sempre nell’esercito.

Tutto puzza

Non solo il terribile odore delle flatulenze (non ci avevate pensato, eh? Immaginate venti uomini in una stanza, senza poter aprire una finestra per mesi), del sudore, di umano in generale. Il problema vero è l’olio, che serve alle macchine e che puzza da morire

Non è per nulla semplice da guidare

Il sottomarino è fatto per stare sott’acqua, e lì può muoversi con una certa agilità. Il problema è quando viaggia in superficie: non ha stabilità sulle onde, non ha una nessuna visuale, ogni ostacolo può essere un pericolo.

Insomma, dopo tutte queste informazioni il risultato è uno solo: la maestosa autorevolezza di Sean Connery in “Caccia a Ottobre Rosso” non è più credibile.

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