Portineria MilanoPaolo Berlusconi rischia il pignoramento dei beni

Tangenti, abusi e danno ambientale

«Ma come fa Paolo Berlusconi a definirsi nullatenente? Una delle famiglie più ricche d’Italia non ha i soldi per pagare una cifra così ridicola?». Paolo Festa, sindaco di Pieve Emanuele per il centrosinistra, sospira raccontando la vicenda processuale che vede da un lato questo comune di 15 mila abitanti alle porte di Milano e dall’altra Paolo, il fratello di Silvio Berlusconi, quest’ultimo ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia, secondo Forbes settimo uomo più ricco del Belpaese con un patrimonio da 6,2 miliardi di euro, con proprietà che spaziano da Fininvest al Milan. La storia è vecchia, riguarda il golf di Tolcinasco. Siamo nel Parco Sud, zona agricola martoriata negli anni ’80 e ’90 dall’abusivismo edilizio, con Pgt (Piani di governo del territorio) aggirati a suon di tangenti in barba a ogni regola di rispetto dell’ambiente. 

Le 18 buche con complesso residenziale su un area di 120 mila metri quadrati, appartamenti da mille e una notte dove un tempo soggiornavano Natalia Estrada e Fedele Confalonieri, fu costruito grazie alle mazzette che Berlusconi jr versò a sindaci di Psi e Pci: la condanna a un anno di reclusione per corruzione è diventata definitiva il 6 maggio del 1998. Ma è rimasto aperto il processo civile. E nel giugno del 2013 la Corte d’Appello ha condannato Paolo Berlusconi, la Seg (Società Europea Golf) e vecchi amministratori di sinistra, a un risarcimento pari a 11 milioni di euro «per grave danno ambientale perpetrato al territorio».

Rimane ancora il giudizio della Cassazione, ma il sindaco Festa insieme con l’avvocato Ezio Antonini ha deciso di far partire la scorsa settimana l’atto di precetto, un’ingiunzione per ottenere quanto stabilito nella sentenza: se entro 10 giorni non sarà saldato c’è il rischio che le proprietà di Paolo Berlusconi vengano pignorate. «Ci sono le ville, anche il quotidiano Il Giornale» aggiunge Festa. «E’ anche vicepresidente del Milan: pignoriamo Balotelli!» gli scrivono in queste ore i concittadini su Facebook. Degli 11 milioni di euro il fratello di Silvio ne ha già versati 2,3. È accaduto con la precedente amministrazione di centrodestra, ma di questi soldi non è rimasto molto e le casse del comune presentano sempre grossi buchi di bilancio, dovuti anche alle strette del governo. 

Cittadini di Pieve Emanuele

«Questa è una città costruita a macchia di leopardo che paga ancora adesso gli anni e i danni di Tangentopoli. Le strade sono da rifare, abbiamo problemi con l’edilizia scolastica: i soldi ci farebbero molto comodo per risistemare tante cose» aggiunge Festa. Il golf di Tolcinasco è passato di proprietà negli anni. Adesso c’è la Aedes. «Quei soldi» continua il sindaco «sono un risarcimento per i cittadini». Ora le strade sono due. O Berlusconi paga oppure può opporsi al precetto, ma in quel caso potrebbe scattare il pignoramento. La storia del golf di Tolcinasco è una delle tante che ci arrivano da Tangentopoli. Racconta un mondo ormai scomparso, di quando Berlusconi con la Edilnord, ancora da semplice imprenditore, si muoveva lungo la cinta di Milano per costruire a destra e a sinistra. 

Ma i tempi della giustizia italiana ce l’hanno portata fino ai nostri giorni. E le carte dicono che la realizzazione di quello che doveva diventare il più grande golf d’Europa ha comportato «l’irreversibile modifica dell’intero patrimonio idrogeofaunistico». Gli avvocati continuano le trattative. Ma pure il piccolo Berlusconi, come il grande nel caso Cir-Debenedetti, questa volta rischia di pagare un bel risarcimento.

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