Una cena informale tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Termina così una delle giornate più convulse della storia della Repubblica italiana, iniziata di prima mattina tra i veleni sul Capo dello Stato lanciati in prima pagina dal Corriere della Sera sul presunto «golpe» del 2011 con la nomina di Mario Monti a palazzo Chigi.
Al Colle Renzi e Napolitano non hanno parlato solo di legge elettorale, l’Italicum che dovrà essere approvato a Montecitorio questa settimana, ma pure di scenari futuri sull’esecutivo. A quanto pare l’ipotesi di una staffetta a palazzo Chigi, con Renzi al posto di Enrico Letta, sarebbe più di una suggestione. Perché l’idea dei renziani – come il ministro Graziano Delrio o il portavoce della segreteria piddina Lorenzo Guerini – è che «se a entrare in un governo Letta bis devono essere uomini e donne vicini al segretario» a questo punto «è meglio che ci vada il segretario in persona», durando magari fino al 2018. In questo modo anche Angelino Alfano, leader di Nuovo Centrodestra, potrebbe starci: tra 4 anni Silvio Berlusconi avrebbe 82 anni e potrebbe essere fuori dai giochi.
Lo scenario è solo sulla carta. Ma non si parla d’altro nei corridoi di Montecitorio. Per arrivarci servirebbe una crisi di governo, le dimissioni di Letta, un passaggio non meramente formale ma sostanziale, dagli esiti imprevedibili. I bene informati avrebbero già una combinazione vincente per superare l’impasse: Renzi presidente del Consiglio e Letta al ministero dell’Economia. Due piccioni con una fava. Anzi tre, perché oltre a una spartizione degli incarichi – con un ruolo di prestigio per il premier uscente – verrebbe allontanato da via XX Settembre Fabrizio Saccomanni, da sempre inviso ai renziani come ai falchi di Forza Italia.
La partita a scacchi si gioca chiaramente intorno al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che in attesa dell’evolversi della situazione sembrerebbe più attratto dal voto anticipato, ma resta comunque agganciato al patto con Renzi sulle riforme. Napolitano ha valutato con il leader dei democratici la situazione politica e, in particolare, lo stato di salute del governo Letta. Lo stesso Letta avrebbe partecipato con una telefonata all’incontro con il presidente della Repubblica: nelle prossime ore ci dovrebbe essere un nuovo incontro tra lui e Renzi. Il triangolo servirebbe per capire su quali basi il governo possa andare avanti.
«Martedì sarà una giornata centrale per la legge elettorale in aula e il presidente Napolitano ha incontrato Renzi per discutere quali scenari sono possibili per il governo – ha detto il deputato Pd renziano Matteo Richetti a Otto e mezzo, su La7 -. Renzi ribadirà quello che ripete da mesi, non possiamo pensare che adesso pressi per andare a Palazzo Chigi ma il governo è aggrovigliato su se stesso». Tra le ipotesi in campo anche l’idea di nominare al governo i due capigruppo del Partito Democratico Roberto Speranza e Luigi Zanda, il secondo, capogruppo al Senato, sarebbe un ottimo ministro della Giustizia: ma sono solo ipotesi e suggestioni. Per adesso.