Finalmente lo ha capito. Parlo della Cgil, che per bocca del suo Segretario generale ieri ha chiesto al Governo di aprire un discorso serio sul contratto a tempo indeterminato a protezioni progressive. È andata così: dall’inizio della passata legislatura sinistra Pd e Cgil hanno fatto muro contro la flessibilizzazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato, accettando piuttosto la progressiva liberalizzazione del contratto a termine e spingendosi a proporne nuove forme – come il “contratto unico di inserimento formativo” – pur di evitare che “si toccasse” la disciplina dei licenziamenti nel rapporto stabile. Hanno messo in croce e poi in quarantena Paolo Nerozzi, ex-segretario nazionale Cgil, quando si permise di presentare un disegno di legge modellato sul progetto di contratto unico Boeri Garibaldi; per non parlare delle mie proposte di semplificazione e snellimento della disciplina del contratto a tempo indeterminato, che erano tacciate di “liberalizzazione selvaggia”. In questa legislatura Cgil e sinistra Pd hanno continuato a fare muro contro ogni ipotesi di sperimentazione, per quanto circoscritta, di un contratto a tempo indeterminato a protezioni progressive.
Risultato: prima il ministro del Lavoro Giovannini è stato costretto a restar fermo per otto mesi, poi il suo successore, sollecitato dal Presidente del Consiglio ad agire per sbloccare il mercato del lavoro, ha dovuto limitarsi a mettere in cantiere un decreto-legge che liberalizza i contratti a termine fino a un massimo di 36 mesi, senza toccare il tabù. A questo punto, però, sinistra Pd e Cgil fanno quattro conti e si accorgono che, se oggi ormai una sola assunzione su sei è a tempo indeterminato, con questo decreto-legge se va bene la quota si ridurrà alla metà. In altre parole, in nome del “nessuno tocchi la disciplina dei licenziamenti” si otterrà la sparizione delle assunzioni a tempo indeterminato, già oggi molto rare. Ecco, allora, Susanna Camusso chiedere al Governo di riaprire il discorso sul contratto a tempo indeterminato a protezioni progressive. Meglio tardi che mai! Ministro Poletti, prendiamola subito in parola. Il disegno di legge per accontentare la Cgil è pronto per essere varato, vuoi in forma sperimentale, vuoi nella forma definitiva di Codice semplificato.