La notizia è di quelle che, almeno per una volta, farà felici i consumatori e un po’meno le compagnie telefoniche. Chiunque sia stato alle prese con la scelta di una tariffa telefonica, con connessione internet inclusa, in grado di mettere a disposizione dell’utente un’offerta vantaggiosa dal punto di vista del rapporto qualità del servizio prestato e prezzo, si sarà accorto di quanto sia difficile riuscire a districarsi nella giungla delle promozioni. Gli operatori che forniscono tale servizio sono sempre alla ricerca del cliente da accaparrarsi, meglio se strappato alla concorrenza, in una rincorsa sfrenata alla proposta irrinunciabile.
Il risultato è un bombardamento continuo di pubblicità, mail, sms e telefonate a qualsiasi ora del giorno in cui al consumatore vengono propinate sigle e valori di cui, forse, disconosce il vero significato. Banda larga, fibra ottica, Adsl, wi-fi, 3G. E ancora internet a 20,50 e addirittura fino a cento mega, sono termini che rimbombano come un mantra nella nostra testa. Alla fine il consumatore, un po’per necessità – vista ormai la presenza fondamentale di internet nelle nostre case – un po’ perché stordito dall’insistenza degli operatori delle diverse compagnie, decide di scegliere l’offerta a lui potenzialmente più conveniente.
Tralasciando i dettagli su quanto sia difficile attivare, o disdire, un contratto di fornitura Internet – di cui tra l’altro abbiamo dato conto su questa testata (vedi gli articoli correlati) – quel che più ci interessa è focalizzare l’attenzione sul valore della velocità di connessione, su cui ormai la maggior parte delle compagnie fa leva per attirare l’attenzione del cliente. Come anticipato in precedenza i numeri in questo senso si sprecano e c’è chi propone anche offerte con velocità di connessione a tre cifre. Troppo spesso però la realtà è ben diversa, perché di fatto l’operatore nella maggior parte dei casi non mantiene le promesse di velocità per la connessione Internet stabilite al momento della stipula del contratto.
Per rendere ancora più chiaro il quadro della situazione basta guardare la tabella pubblicata di seguito, in cui vengono elencati dall’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) i numeri complessivi per operatore dei certificati con mancato rispetto della banda minima contrattualmente garantita, sulla base del profilo dichiarato dall’utente. E i numeri sono a dir poco allarmanti: la maggior parte dei provider effettua violazioni superiori al 50% del totale dei contratti stipulati, con picchi di irregolarità altissimi come quelli nel caso di Tiscali (90, 3%), Vodafone (85,7%) e Wind (76,8%). Poco più sopra la metà, ma comunque sempre alte, le violazioni di Fastweb (64,3) e Telecom Italia (64,3%).
Uno scenario questo che tuttavia potrebbe cambiare presto. Dal prossimo 7 aprile infatti a disposizione del consumatore ci sarà un efficace strumento di misurazione della velocità della connessione Internet da postazione fissa messo a disposizione proprio da Agcom. Si tratta di un software che è stato realizzato all’interno del progetto misurainternet.it. Come si legge sul sito, nel 2008 l’Agcom, con l’approvazione della Delibera n. 244/08/CSP ha avviato il progetto italiano di monitoraggio della qualità degli accessi a Internet da postazione fissa. Tutto ciò con lo scopo di effettuare misure certificate per comparare la qualità delle prestazione in relazione ai piani tariffari più venduti; ma anche mettere in condizione l’utente di valutare autonomamente la qualità del proprio accesso Internet da postazione fissa, tramite l’utilizzo di software gratuiti.
Il software in questione è stato denominato Ne.Me.Sys (Network Measurement System) e consente, attraverso un’analisi approfondita dei dati rilevati, di ottenere un certificato attestante la qualità della connessione. Basta andare sul sito www.misurainternet.it e scaricare gratuitamente dopo essersi registrati, l’applicazione del software Ne.Me.Sys. Il video seguente spiega in modo semplice e dettagliato come effettuare la misurazione.
Nel caso in cui l’utente rilevi valori peggiori rispetto a quanto promesso dall’operatore – si legge ancora sul sito – il risultato di tale misura costituisce prova di inadempienza contrattuale può essere utilizzato come strumento di tutela per effettuare un reclamo. E qui viene il bello perché grazie a questa iniziativa, ovvero ottenendo il certificato suddetto, il consumatore potrà effettuare reclamo direttamente via web, evitando così le lungaggini relative a raccomandate o fax. Inoltre qualora l’esito di una seconda misurazione confermi che il proprio gestore non abbia provveduto a migliorare la qualità della connessione , nonostante il reclamo, l’utente ha diritto al recedere dal contratto gratuitamente.