Psicologia e panzane: ecco sette falsi miti da sfatare

Mozart non ti rende un genio

La psicologia è una cosa difficile, come materia di studio che come disciplina. È inevitabile, però, che dato il fascino che esercita sulle persone, quasi magico, abbia dato luogo a miti duri a morire ma che non hanno nessun fondamento: dalla macchina della verità alla teoria che gli opposti si attraggono. Eccone una bella lista. Ed evitate di cascarci ancora.

La pubblicità con messaggi subliminali funziona

No, per niente. Non esistono messaggi velocissimi che passano sugli schermi e che non percepiamo, ma che ci creano un desiderio inconscio. Se esistono, in ogni caso, non funzionano. La cosa è stata dimostrata con una spropositata quantità di esperimenti e ricerche, e dovrebbe lasciarvi tranquilli.

Noi usiamo solo il 10% del nostro cervello

Forse qualcuno…In realtà non è vero per nulla. Se fosse così sarebbe meraviglioso, considerando quello che potremmo fare con il restante 90%. L’origine di questo mito è da rintracciare nelle teorie dello psicologo americao William James, che formulò l’ipotesi che una persona, in media, raggiunge solo il 10% del suo potenziale intellettuale.

L’elettroshock è un trattamento brutale

Ma no. Di solito quando si pensa alla terapia elettroconvulsiva (Ect) viene in mente un povero matto legato a un tavolo contro la sua volontà, con elettrodi attaccati alla testa e che si contorce per il dolore, mentre uno spietato e sadico scienziato manipola dei comandi. Sveglia, questo non è un film: sono almeno 50 che non è più così. Ora ai pazienti, prima del trattamento, viene somministrato un anestetico per rilassare i muscoli e prevenire la salivazione.

Gli opposti si attraggono

Forse nella fisica. L’unione tra due cariche elettriche, una positiva e una negativa, è la storia d’amore più bella e duratura dell’universo. Ma è anche l’unica in cui accade: le persone non sono cariche elettriche, liberali e conservatori non si desiderano (e se lo fanno non è perché si sentano opposti). Anche qui, tutta colpa di Hollywood e dei suoi film romantici e impossibili.

La macchina della verità è un test affidabile

Ma quando mai. C’è chi dice che non sbagli quasi mai, che sia affidabile al 99%. La verità è che nessuno può dire se qualcuno dice la verità (bella frase, eh?). La macchina della verità assume che alcuni segni fisiologici emergano di più quando una persona sostiene il falso: pressione del sangue, respirazione e cose del genere. Se i valori sballano, allora si pensa che l’interrogato abbia mentito. Ma non ci sarà mai nessuna dimostrazione possibile.

La nostra memoria è come un registratore

Falso anche questo. La memoria non conserva le esperienze del passato in modo riproduttivo (non è, appunto, un nastro), ma in modo ricostruttivo. I ricordi sono mischiati, imprecisi, inaffidabili. E seguono il flusso continuo delle emozioni e delle sensazioni che si vivono. La cosa è un problema, a volte, e non solo quando non si trovano più le chiavi della macchina, ma quando si rischia di ricordare male in un processo.

Mozart ti renderà un genio

Magari. Secondo alcune ricerche, alcuni studenti, dopo aver ascoltato Mozart, subito dopo hanno avuto risultati migliori ai test. Bastavano solo 10 secondi, addirittura. È l’effetto Mozart, tanto che alcuni si prestavano cd del compositore austriaco prima degli esami. Tutte balle. I test erano usciti meglio non grazie alla sua musica, ma all’attività stessa dell’ascolto, che aveva innalzato la soglia dell’attenzione. Funziona, quindi, ma non produce effetti di lungo termine e non aumenterà l’intelligenza di nessuno.

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