Europee, ecco i voti che mancano a Berlusconi

Europee, ecco i voti che mancano a Berlusconi

La rimonta stavolta tarda ad arrivare. La campagna elettorale giocata all’attacco da Silvio Berlusconi non sembra ancora portare i risultati sperati. A meno di un mese dalle Europee, secondo i principali sondaggi Forza Italia resta al di sotto del 20 per cento. In attesa di nuove strategie comunicative, a Palazzo Grazioli non resta che guardare con nostalgia ai voti persi per strada. A quei candidati in grado di portare in dote decine e decine di migliaia di preferenze. Schierati al fianco del Cavaliere alle ultime elezioni, e adesso passati con gli avversari. La maggior parte sono accorsi a ingrossare le fila del Nuovo Centrodestra, qualcuno ha preferito seguire Giorgia Meloni nell’avventura di Fratelli d’Italia. Milioni di voti, a cui stavolta Berlusconi dovrà rinunciare.

Circoscrizione per circoscrizione, le defezioni sono pesanti. Da Nord a Sud, isole comprese. Nel Nord-Ovest, ad esempio, non ci sarà Gabriele Albertini. Alle Europee di cinque anni fa l’ex sindaco di Milano, presente nelle liste del Pdl, aveva conquistato quasi settantamila preferenze. Stavolta correrà per il partito di Angelino Alfano. In Lombardia mancheranno anche i voti di Ignazio La Russa. L’ultima volta – all’epoca era coordinatore del Popolo della libertà – raccolse 223.986 preferenze. Quest’anno i suoi voti andranno con ogni probabilità a Fratelli d’Italia, il partito che ha recentemente fondato. Nelle stesse liste cercherà la riconferma al Parlamento europeo Carlo Fidanza, eletto cinque anni fa sotto le insegne berlusconiane con poco meno di 30mila preferenze.

L’elenco dei fuoriusciti prosegue. Sempre nella circoscrizione nordoccidentale, nel 2009 erano stati eletti con il Pdl Mario Mauro (159.290 voti) e Vito Bonsignore (53.234). Entrambi hanno lasciato il partito. Senza contare che in Lombardia il Cavaliere dovrà rinunciare anche alle preferenze di Maurizio Lupi, vicino alla galassia CL. E se la volta scorsa il ministro delle Infrastrutture non era candidato, stavolta correrà come capolista per il Nuovo Centrodestra. 

Nel Nordest la storia non cambia. Forza Italia conferma la capolista Elisabetta Gardini, parlamentare europea uscente. Ma perde altre due pedine importanti. Sergio Berlato, ad esempio. Cinque anni fa il politico vicentino era stato eletto a Bruxelles con quasi sessantamila preferenze. Grande appassionato di caccia, qualche settimana fa avrebbe pagato la svolta animalista di Silvio Berlusconi con l’esclusione delle liste. Per tutta risposta ha deciso di farsi candidare da Fratelli d’Italia. Cercherà la riconferma in Europa nelle liste del Nuovo Centrodestra, invece, Antonio Cancian. Nel 2009 aveva raccolto 51mila preferenze. 

Le defezioni principali si registrano al centro. Escluso Silvio Berlusconi, Forza Italia perde quasi tutti i candidati più votati alle ultime Europee. Sono passati con il Nuovo Centrodestra Roberta Angelilli, Alfredo Antoniozzi e Alfredo Pallone. Cinque anni fa avevano raccolto 350mila preferenze in tre. È candidato con Fratelli d’Italia Marco Scurria, eletto a Bruxelles nel 2009 con 121.387 voti. A Roma, in particolare, il Cavaliere dovrà rinunciare ai voti di Giorgia Meloni. L’ex titolare delle Politiche giovanili è candidata per Fratelli d’Italia, capolista in tutte le circoscrizioni. E nella Città Eterna il suo bacino di preferenze è sempre stato particolarmente rilevante. 

Al Sud Angelino Alfano candida gran parte dei signori delle preferenze del centrodestra. Correranno Giuseppe Scopelliti, appena dimesso da governatore della Calabria. Ma anche il recordman di preferenze pugliese Massimo Cassano e l’ex presidente della provincia di Brindisi Massimo Ferrarese. Completa il quadro la candidatura con il Nuovo Centrodestra di Giovanni La Via, nella circoscrizione Isole. Alle Europee di cinque anni fa il politico siciliano era stato eletto con il Pdl, forte di ben 114,246 preferenze. Altri voti che Berlusconi rischia di rimpiangere. 

Qualche pezzo da novanta lo ha schierato anche Forza Italia. È facile immaginare che al Sud candidati come Raffaele Fitto, Clemente Mastella e Gianfranco Micciché faranno il pieno di preferenze. Come Antonio Tajani al Centro. Ma tra i berlusconiani restano le polemiche per le esclusioni eccellenti. Specie nella circoscrizione Nordovest, sono stati depennati dalle liste elettorali alcuni candidati in grado di raccogliere un buon numero di preferenze. L’ex coordinatore di Forza Italia Claudio Scajola, su tutti. Ma anche il giovane sindaco Marco Alparone, uomo strettamente legato al vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani. Sacrificati – così si racconta – per non offuscare la corsa europea di Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi e capolista. Di certo, il candidato a cui Berlusconi dovrà rinunciare con maggior dispiacere, è proprio lui. Costretto a disertare le liste di Forza Italia dalla recente condanna Mediaset, l’ex Cavaliere perde il signore delle preferenze per eccellenza. Cinque anni fa, in testa alle liste del Pdl in tutte le circoscrizioni, Berlusconi aveva raccolto la bellezza di 2.723.882 voti personali.