L’E3 è la più importante manifestazione mondiale legata ai videogiochi, immaginate qualcosa tipo il Salone dell’auto di Ginevra, ma con i giochi al posto delle auto e Los Angeles al posto di Ginevra.
È il luogo a cui ogni anno gli appassionati del settore guardano con la stessa deferenza che si deve a un oracolo, il posto in cui tutte le case di produzione grandi e piccole presentano a un pubblico di giornalisti e addetti ai lavori ciò che verrà giocato nei mesi, o anni, a venire.
Prima dei tre giorni di fiera, è usanza tenere, in grandi teatri o palazzetti, alcune conferenza da parte delle case di produzione in grandi, che possono così presentare prodotti e strategie. A farlo sono di solito Microsoft, Sony, Ubisoft ed Electronic Arts. Una volta lo faceva anche Nintendo, ma poi ha visto che spendeva meno a farlo direttamente in rete.
Tra i tanti botti di quest’anno, la conferenza Sony ha mostrato un video molto particolare. Non una parola, nessun effetto speciale particolare, solo filmato dalla prospettiva di una persona che cammina su un pianeta alieno, guarda un po’ fauna e flora poi prende la propria astronave, si congiunge con la sua squadriglia di caccia ed esplora un altro pianeta.
Tutto molto semplice, tutto molto lineare e, come vi accorgerete guardando il video, tutto maledettamente bello da vedere.
Quel video ci parla di No Man’s Sky, un progetto indipendente creato da Hello Games, una software house di 10 persone che fino a poco prima aveva lavorato sull’acclamato, ma relativamente piccolo, Joe Danger, un gioco in cui si impersona uno stuntman.
Perché è così bello? Perché ci ha affascinato così tanto? Semplice, perché No Man’s Sky è un gioco virtualmente infinito in cui ogni giocatore nascerà su un pianeta diverso dagli altri, generato casualmente da un algoritmo del gioco, che ne definirà clima, flora e fauna. E non è tutto, anche se ancora non sappiamo cosa sarà No Man’s Sky, di sicuro potremo prendere la nostra astronave e partecipare a guerre intergalattiche, o semplicemente visitare tutti i pianeti possibili e vivere raccogliendo risorse… o magari saremo i pirati che le ruberanno.
Ma come nasce tutto ciò? Semplice (si fa per dire), quando hai uno studio con 10 persone non puoi certo metterti a disegnare ogni albero, dinosauro o corso d’acqua del pianeta. Non succede nel caso di titoli meno vasti, come Grand Theft Auto, figuriamoci se devi immaginarti un’intera galassia, quindi deve pensarci qualcun altro: la matematica procedurale.
L’idea è quella che, dato qualche elemento di riferimento, sia il computer a generare tutte le architetture, decidendo casualmente forme degli alberi, clima del pianeta, composizione dell’atmosfera, grandezza degli animali e così via. In teoria ci sono servizi già pronti per farlo, ma Hello Games, visti i suoi fondi, ha creato da sola un proprio generatore di mondi.
In questo modo non c’è una pianta uguale all’altra, non c’è un fiume uguale all’altro, non c’è un monte uguale all’altro e soprattutto non c’è un pianeta uguale all’altro. E visto che ogni giocatore nascerà su un pianeta diverso, questo vuol dire che presto l’intero universo di No Man’s Sky sarà popolato da universi da esplorare sia a piedi che volando, perdendosi letteralmente nella vastità dello spazio a vostra disposizione.
Le prospettive di questo gioco sono dunque semplicemente affascinanti, non è certo il primo gioco in cui il mondo viene generato casualmente, ma è il primo che sembra in grado di offrire un respiro così ampio, un orizzonte infinito e un dettaglio visivo spettacolare. Forse, dopo tanti FPS, giochi strategici e titoli action, questo sarà qualcosa che potremmo effettivamente definire come di una nuova generazione.
Certo, ci sono ancora molte domande irrisolte su No Man’s Sky. Come funzionerà il combattimento? Quale sarà lo scopo del gioco? Come ci si muoverà sui pianeti? Quanto potremo espandere le nostre navi? Ma la prospettiva di ciò che abbiamo davanti farebbe tremare i polsi a qualunque amante della fantascienza.
Immaginate poi, come potrebbe essere giocarlo con la realtà virtuale di Oculus Rift o, visto che uscirà solo su PC e Playstation 4, Project Morpheus.