Il governo israeliano ha accettato l’iniziativa egiziana per un cessate il fuoco, che è iniziato stamattina alle 9 (le 8 in Italia). A comunicarlo è stato lo stesso governo. I termini dell’accordo, riferisce Middle East Eye, prevedono che Israele fermi le operazioni aeree, navali e di terra contro Hamas, promettendo di non lanciare nessuna operazione di terra e di non colpire più alcun civile. Il testo dell’accordo è stato proposto dal ministro degli Esteri egiziano.
HAMAS INCERTA SUL DA FARSI
Tuttavia Hamas e il suo braccio armato – le Brigate Ezzedin al-Qassam – sembrano rifiutare una tregua. Nonostante le pressioni di Egitto, Lega Araba e Usa. «Se il contenuto di questa proposta è quel che sembra, si tratterebbe di una resa e noi la rigettiamo senza appello», affermano le Brigate in un comunicato. «La nostra battaglia contro il nemico si intensificherà», aggiungono.
Il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan, ha detto alla Cnn Arabic che i termini offerti non erano sufficienti e che Hamas è determinata a ottenere di più.
Voci diffuse attorno alle 11.00 riferiscono che non tutti i leader di Hamas sarebbero d’accordo nel rifiutare la tregua. In particolare, Abu Marzuq, senior leader di Hamas, riferisce: «Ci stiamo ancora consultando e non abbiamo espresso una posizione formale sulla proposta egiziana».
I reporter sul posto informano che da Hamas continuano a partire razzi:
Israele ha messo già questa mattina le cose in chiaro: se Hamas continuerà a lanciare razzi, «Israele risponderà con forza». Così riferisce una fonte ufficiale citata da Haaretz, secondo la quale l’accettazione della proposta egiziana da parte del governo di Benyamin Netanyahu offre a Israele la legittimità internazionale nel caso Hamas non fermi il lancio dei razzi.
NETANYAHU
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu interviene attorno alle 11.15 dopo un incontro con il ministro degli Esteri tedesco: «Abbiamo accettato la proposta egiziana per dare un’opportunità di demilitarizzare la Striscia di Gaza – dai missili, dai razzi, dai tunnel – attraverso la diplomazia. Ma se Hamas non accetta la proposta di cessate il fuoco, come sembra, Israele avrà tutta la legittimità internazionale per estendere l’operazione che gli consentirà di ottenere la quiete sperata.
ANP A FAVORE DEL CESSATE IL FUOCO
Il presidente dell’Anp Abu Mazen – come riferito dalla agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa – sostiene la proposta egiziana per riportare la calma fra Israele e la striscia di Gaza. Abu Mazen ha lanciato un appello «a tutte le parti» affinché assecondino gli sforzi egiziani, nell’intento di risparmiare ulteriori vittime al popolo palestinese e «nel supremo interesse nazionale».
BILANCIO DELLE VITTIME
Intanto il bilancio delle vittime continua a salire: sono almeno 194 i palestinesi rimasti uccisi a Gaza nei combattimenti con Israele, dopo un’ulteriore nottata di raid in cui altre 7 persone hanno perso la vita. I feriti sono stimati in circa 1400.
MOGHERINI A TEL AVIV
Oggi il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini sarà a Tel Aviv. Smentita invece la notizia della visita del segretario di Stato americano John Kerry al Cairo per colloqui su Gaza. “Non abbiamo alcuna informazione su questa visita”, ha detto all’ANSA un portavoce del dicastero al Cairo aggiungendo che “infatti non abbiamo pubblicato alcun comunicato ne’ conferma”.
OBAMA
Il presidente americano Barack Obama ha salutato positivamente la proposta egiziana di cessate il fuoco in Medio Oriente, sperando che possa ristabilire la calma. Nel corso di una cena offerta in occasione del Ramadan, Obama ha dichiarato che Israele ha il diritto di difendersi contro attacchi «inaccettabili», parlando però anche delle vittime civili palestinesi come una «tragedia». «Nessun paese può accettare dei razzi lanciati alla cieca sui civili. Siamo stati molto chiari: Israele ha il diritto di difendersi contro quelli che consideriamo attacchi inaccettabili da parte di Hamas», ha detto il presidente Usa. «Allo stesso tempo – ha aggiunto Obama – la morte ed il ferimento di civili palestinesi sono una tragedia: per questo sottolineiamo la necessità di proteggere i civili, chiunque siano ed ovunque vivano». «Siamo incoraggiati dal fatto che l’Egitto abbia avanzato questa proposta per raggiungere tale obiettivo», ha concluso il presidente americano.
ATTACCHI
Nella notte razzi sono stati sparati verso il territorio israeliano dal Sinai egiziano, dal Libano e dalla Siria. L’attacco più grave è stato diretto verso la città turistica israeliana di Eilat (mar Rosso), dove sono esplosi tre razzi che hanno ferito tre persone, mentre altre 20 venti sono rimaste in stato di shock. Dal Libano due razzi sono stati sparati verso la Galilea occidentale e dalla Siria altri due razzi sono stati lanciati verso il Golan. Lo stato di allarme resta elevato nel Sud di Israele. Le sirene risuonano ad Ashqelon e in altre località vicine alla striscia di Gaza, mentre da Gaza proseguono sporadici lanci di razzi. Non si ha notizia di vittime. Intanto restano gravi le condizioni di una beduina israeliana di circa 12 anni, colpita ieri nel Neghev dal frammento di un razzo palestinese.