Israele-Palestina, settimo giorno di scontri

Israele-Palestina, settimo giorno di scontri

DRONE DA GAZA
Un drone partito dalla striscia di Gaza è arrivato nel sud di Israele ed è stato abbattuto da un missile Patriot israeliano sui cieli di Ashdod. Lo ha detto un portavoce militare israeliano. È la prima volta che da Gaza viene usato un metodo simile. Nella tarda mattinata di lunedì 14, le Brigate al-Qassam di Hamas hanno confermato di aver lanciato un drone per condurre «missioni speciali dentro i territori sionisti».

BILANCIO DELLE VITTIME
È salito a 172 il numero complessivo dei palestinesi rimasti uccisi a Gaza nel corso dei combattimenti fra Israele e le milizie locali. Il numero dei feriti è di oltre 1.100. Lo riferiscono fonti mediche locali, secondo cui fra le vittime è elevata la percentuale di donne e di bambini fino a 16 anni di età.

ATTACCHI

(Razzi partono da Gaza JACK GUEZ/GETTY IMAGES)

Sono stati 10 i razzi che dalla mezzanotte fra domenica e lunedì sono stati lanciati da Gaza verso Israele: 8 nel sud del Paese e due nei Territori Palestinesi. Solo domenica – ha detto un portavoce militare israeliano – sono stati più di 130 i proiettili verso Israele: 100 di questi caduti e 22 intercettati dallIron Dome. In totale, da inizio delle ostilità piu di 800. «La notte fra domenica e lunedì – ha aggiunto – laviazione ha colpito più di 20 siti del terrore nella Striscia».

Un F-16 israeliano sorvola la Striscia di Gaza il 14 luglio 2014. Israele continua i suoi raid punitivi su Gaza (JACK GUEZ/Getty Images)

Israele ha effettuato anche stamani raid e tiri di artiglieria sulla striscia di Gaza, al settimo giorno dell’offensiva contro Hamas. I nuovi bombardamenti israeliani hanno colpito in particolare alcune istallazioni delle brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato di Hamas, senza provocare vittime.

DIPLOMAZIA INTERNAZIONALE
Il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha denunciato che «troppi civili palestinesi sono stati uccisi» dai raid israeliani a Gaza, condannando al contempo il lancio di razzi contro Israele, ma anche l’ipotesi di un’azione militare di terra da parte dello Stato ebraico. Ban ha poi rinnovato l’appello a un cessate il fuoco, avvertendo che la situazione «sembra aggravarsi» e che «un’offensiva di terra appesantirebbe senza dubbio il bilancio delle vittime e le sofferenze dei civili nella Striscia di Gaza».
Il Segretario di Stato Usa John Kerry, da Vienna, ha parlato al telefono con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, affermando che gli Usa sono pronti a promuovere la fine delle ostilità (ha aggiunto che gli Usa favorirono gli accordi del 2012).

AUTORITÀ ISRAELIANE
In un’intervista rilasciata al quotidiano israeliano Haaretz il 13 luglio, il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva affermato: «Non sappiamo quando questa operazione finirà, potrebbe richiedere molto tempo».

Israele continuerà a richiamare truppe e a condurre raid aerei sulla Striscia, mentre è ancora da approvare un’azione terrestre nei confronti della Striscia che dipende «da futuri eventi». Queste – secondo i media – le conclusioni del Gabinetto di sicurezza finito ieri a tarda sera. Una fonte – citata da Ynet – ha tuttavia detto che maggiori sono le forze al confine con Gaza e maggiore è la probabilità di un’operazione via terra. Israele sta continuando i suoi sforzi diplomatici «per una demilitarizzazione» di Gaza.

Nel primo pomeriggio di lunedì, il ministro della difesa israeliano Moshè Yaalon fa sapere: «Israele continuerà a colpire Hamas e le sue strutture. Il danno alla fazione islamica e alle altre organizzazioni del terrore a Gaza è severo». 

PROFUGHI DA GAZA
Un esodo di massa si sta verificando nella zona nord della Striscia di Gaza. Mentre gli attacchi da parte di Israele si intensificano, le persone abbandonano le loro case. Circa 17mila persone hanno trovato rifugio nei campi Onu.

Profughi palestinesi abbandonano le aree nord della Striscia di Gaza (THOMAS COEX/Getty Images)

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